Il grande filosofo politico romano Senecaz, vissuto a Piana Calatae tra CCIIX ed CCXVI dc,nel primo capitolo fa una introduzione al libro descrivendo la zona di Piana Calatae in cui si era fermato a soggiornare .La descrizione dei luoghi è molto importante per capire anche lo stato d’animo di questo grande filosofo politico nel momento in cui stava scrivendo questo manoscritto.
Nel descrivere la zona,Senecaz afferma che quest’ultima è una campagna ricca
di verde ed anche ricca di attività “agricolus”.Piana Calatae è situata quasi al centro di una bella pianura e in quest’ultima scorre
anche un fiume che è il “Volturnus”. Parlando in genere della zona dice che a
poca distanza in collina c’è la civitas di
Calatae che è un avamposto romano contro i sanniti. Dal lato opposto,Snecaz
afferma che esiste anche una altra civica che è quella di
Trebula ed anche questa avamposto romano contro i sanniti .In fondo alla
vallata sulle rive del fiume “Volturnus” era situata la civitas di Capuarum anch’essa
avamposto romano. Nel descrivere Piana Calatae Senecaz dice che gli abitanti sono molto laboriosi e
quindi dediti al lavoro dei campi e all’allevamento del bestiarum.Qui ci
sono anche delle persone che sono acculturate
alla sua stessa sapienza in
quanto anch’esse molto istruite che fanno
anche loro confutazione dal lato
prettamente “politicus”i cosiddetti “strateticus”,Nella società civile di Piana
Calatae si vive bene e ci sono anche “bellae puellae”.Con questa introduzione
di sintesi Senecaz passa al secondo capitolo cioè quello AD IN MUNICIPAL COMITIORUM CCIX (Elezioni comunnali del 209 dc) che esporremo i un altro dei nostri articoli per non rendere molto
lungo ogni articolo.
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