PIANA DI MONTE VERNA,A SANTA MARCIANO CI SONO AFFRESCHI DEGLI ALLIEVI DI GIOTTO.
A Piana di Monte Verna c’è una
chiesa intitolata a Santa Maria
a Marciano il cui nome deriva dalla presenza di un cippo sepolcrale,
incastonato tra le mura della Chiesa sul lato destro nel “cimitero dei colerosi”,
sul quale è incisa una epigrafe illeggibile, di cui però è noto il contenuto
che parla di un fanciullo Cecina Marciano, figlio di Giocondo, morto a soli
dieci anni, dieci mesi e tredici giorni.
Il cognome Marciano svela le origini
romane di una famiglia appartenente ad una stirpe illustre. Infatti i Marciano
imparentati con i Gavio, pretori dell’antica Caiatia, possedevano una villa ed
annesse terme proprio a Piana. Il professore sacerdote De Francesco sostenne
l’ipotesi avvalorata anche dal Faraone che i Marciano per la sepoltura del
fanciullo scelsero questo luogo in quanto posto nelle vicinanze della loro
villa (presso l’attuale zona S. Vittore, a poca distanza dalla via Consolare
che collegava Capua a Caiazzo). L’appellativo Marciano che contraddistingue
ancora oggi il tratto di strada
provinciale in tenimento del comune di Piana di Monte Verna, è da ricondurre
dunque alla famiglia patrizia romana che scelse questa pianura come luogo, sia
per edificare la propria villa, sia per poter dar pace alle spoglie mortali del
loro piccolo figlio. La Chiesa
doveva apparire agli occhi di tutti l’emblema del paganesimo sconfitto, una
nuova ed inespugnabile “fortezza” di fede. Dalle rovine del paganesimo nacque
il nuovo tempio dedicato a Maria, Madre della Chiesa e, avendo sempre come
riferimento il binomio cristianesimo trionfante e paganesimo agonizzante, si
ritmantenere l’accostamento tra il Ss. Nome di Maria e l’appellativo pagano
Marciano. La Chiesa,
recentemente ristrutturata, doveva essere un vessillo della definitiva
sconfitta del paganesimo. La storia
della Chiesa conobbe una tappa fondamentale nel 1303 quando
secondo la tradizione un pio capitano francese, militante tra le schiere di
Roberto D’Angiò, re di Napoli, scampato alla morte dopo un duro combattimento,
diresse il proprio cavallo verso la chiesa di S. Maria a Marciano. Sciogliendo
un voto fatto alla Vergine, ampliò l’antico nucleo a proprie spese. E la chiesa
ricostruita ex novo, assunse dimensioni più ampie, acquisendo tutti gli
elementi caratterizzanti dell’architettura gotica. Fu realizzato anche il
campanile e il magnifico portale. All’interno della Chiesa sono presenti
affreschi degli allievi della scuola di Giotto. La festa civile in onore di
Santa Maria a Marciano che affiancano quelli religiosi, nacquero alla fine
della Prima Guerra Mondiale. La
Vergine fu invocata come porto di salvezza da un gruppo di
soldati pianesi, partiti per la Grande Guerra. E i giovani tornarono occupandosi
personalmente dei festeggiamenti religiosi e civili in onore di Maria
mantenendo fede a quel voto. Non solo storia. A Piana di Monteverna c’è una
corale dello Spirito Santo che nel periodo di Natale ha fatto dei concerti al
centro commerciale Sidicinum di Teano ed ha partecipato ad un matrimonio a
Parma e a Pompei. E non solo. A rilanciare la proposta di ricostituire
l’associazione Lega Verde, un gruppo ecologico provinciale fondato nel 1986
(che contava seicento iscritti) in difesa dei beni ambientali e culturali è
Girolamo Mastroianni di Piana di Monte Verna che faceva lezioni ai ragazzi.
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