Noi di Rinascita Pianese pubblichiamo un articolo della Dott.ssa Angela D’Agostino,apparso sul portale dell’Associazione Culturale Progresso di Facebook ,incentrato sull’Abbazia Benedettina di Villa S.Croce. La Dott.ssa D’Agostino parte da una frase del prof. Sac. Giuseppe de Francesco che dice……….“Raggiunsi la vetta del Monte Santa Croce che si eleva a Nord di Piana di Caiazzo, in un roseo mattino del settembre 1922” .Inizia così il racconto del prof. Sac. Giuseppe de Francesco, che ha studiato le vicende del Monastero di Santa Croce in Montis Vernae e che ci ha lasciato notizie preziose per la ricostruzione della storia del sito. Attorno al x Secolo d.c. sorse sulle rovine dell'acropoli sannita un monastero benedettino maschile chiamato Sancte Crucis montis Verne.Probabilmente il monastero o solamente la chiesa dello stesso sorsero per esaugurare un culto antico che doveva essere sopravvissuto alla cristianizzazione.Non conosciamo l'anno della fondazione ma possediamo alcune informazioni che consentono di circoscrivere il periodo in cui i Benedettini si insediarono sulla collina. Il documento che costituisce la menzione più antica del monastero è un atto risalente al 982, con cui il giudice caiatino Giovanni Magno dona alcune terre al monastero, che risulta retto da Gaudericus ven.sacerdos et abbas. Un precetto di S.Stefano,vescovo di Caiazzo, datato al 985 dice invece il nome del fondatore indicandolo in un certo Landulfus comes .Nel 1087 il principe Giordano e suo figlio Riccardo donano ,insieme ad altri beni, al monastero aversano di San Lorenzo il monasterium Sancte Crucis cum pertinentiis suis et casale quod dicitur Marcianum.Il casale Marcianum non esiste più ,era ubicato nei pressi del cimitero di Piana di Monteverna dove la chiesa gotica di Santa Maria a Marciano ne preserva il nome.Sono ancora molto ben visibili i resti della chiesa del monastero che profilano una struttura monoabsidata , sulla cui abside è facile immaginare un campanile. Sui lunghi muri della chiesa sono ancora ben visibili alcuni dei peducci delle volte che in passato vi si poggiavano. Il notevole spessore delle mura fa pensare anche che il monastero dovesse essere fortificato. attorno al x Secolo d.c. sorse sulle rovine dell'acropoli un monastero benedettino maschile chiamato Sancte Crucis montis Verne.Probabilmente il monastero o solamente la chiesa dello stesso sorsero per esaugurare un culto antico che doveva essere sopravvissuto alla cristianizzazione.. Durante gli ultimi scavi sono stati riportati alla luce affreschi del Monastero e tre absidi uno più interessante dell’altro. Sono stati rinvenuti anche resti umani, riconducibili alla salma di qualche Monaco che risiedeva nell’antica Badia Benedettina. Infatti scendendo una scala emersa sempre dagli scavi, si va direttamente a quelli che erano i sottosuoli del Complesso monastico e, in una cripta è stata appunto rinvenuta quella che era la salma di un benedettino. Ma c’è anche un’altra scoperta interessante ovvero il ritrovamento di una trentina di monete antiche, risalenti all’epoca medievale, segno che qualcosa all’epoca si commerciava anche fin sopra Monte Santa CroceLa tradizione vuole, che con l’avvento dei Frati presso il Monastero di Santa Croce incominciano a formarsi i primi agglomerati di rudi abitazioni, le quali servivano principalmente ai pastori in quanto si trovavano al principio di un folto bosco, ai piedi del Monte Verna, ed erano dislocati lontano dai centri abitati. Questi pastori vivevano una vita dedita alle loro bestie, e con ogni probabilità essi dipendevano dal Monastero, i cui Frati, non solo incominciarono un’opera dedita all’allevamento di bestiame, ma diedero vita, coltivando i terreni circostanti il Monastero stesso, ad una vera e propria attività agricola che fino ad allora era impossibile praticare in quella zona. Infatti grazie a questa opera di bonifica da parte dei Monaci di Santa Croce, vennero dissodati insieme agli abitanti di Villa, i numerosi campi appartenenti al Monastero e qui vi seminarono cereali e piantarono ulivi.Poi c’era il culto dell’anima, per i pastori Villesi. Infatti come racconta anche il Di Dario, fino al 1620 l’unica Chiesa presente a Villa Santa Croce, era quella insita nel Monastero e la Domenica e nei giorni festivi, gli abitanti di Villa salivano fin sopra il Monte Santa Croce ad ascoltare le orazioni dei Monaci.
Ciò avvenne fino alla chiusura definitiva del
Monastero nel 1531, quando l’ ultimo Monaco appartenente all’Abbazia di San
Lorenzo di Aversa, lo lasciò definitivamente
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