LA BRECCIA DI PORTA PIA, SONO 154 ANNI CHE QUESTO EVENTO CAMBIO’ LA STORIA D’ITALIA. INTERVIENE ANCHE IL GRAN MAESTRO BUONOMO.


La breccia di Porta Pia è stato l’apertura di un varco attraverso il quale l’esercito piemontese entrò a Roma determinando la fine dello Stato della Chiesa.
Il 20 settembre 1870, il tratto di mura aureliane tra Porta Pia e Porta Salaria fu l’obiettivo dell’attacco principale sferrato, durante le operazioni per l’occupazione di Roma, dalle truppe italiane guidate dal generale R. Cadorna. Dopo che i primi colpi di artiglieria colpirono le mura, il papa ordinò al generale in capo delle truppe pontificie H. Kanzler di limitare la difesa al tempo necessario per affermare la protesta della Santa Sede e di aprire le trattative di resa ai primi colpi di cannone. Tuttavia Kanzler preferì rinviare le sue decisioni e le truppe pontificie si arresero a Porta Pia solo dopo un assalto del 40° reggimento di fanteria, nel momento in cui i reparti italiani più prossimi all’ampia breccia che nel frattempo era stata aperta nelle mura dall’artiglieria, cioè il 35° battaglione bersaglieri e il 39° e il 40° reggimento di fanteria, davano inizio all’entrata degli italiani in Roma. In questo contesto interviene anche  il Gran Maestro Geppino Buonomo che afferma:

Ricorre quest' anno il 154° anniversario della " Presa della Breccia di Porta Pia "; ( 20 settembre 1870 — 20 settembre 2024 ). Ricordo storico memorabile questo, che accomuna tra noi rinnovati sentimenti di stima e di affetti per i Bersaglieri, alla guida del Gen. Alfonso La Marmora, che, all' epoca, entrarono nella città capitolina, dalla Breccia di Porta Pia e che, con un successivo plebiscito, sanzionarono l'annessione al Regno di Sardegna del Lazio e di Roma, proclamata capitale. (Anno 1871). L' Unità d' Italia si rivelò, dunque, un lungo percorso militare ed operativo, mirato ad assicurare al cittadino il rispetto per la persona umana e per i principi su cui essa si fonda, fuori dagli schemi faziosi ed autoritari. Tale Unità, ancora oggi, è di stimolo alle nuove generazioni affinché, prendendo atto del passato, sappiano costruire nuove e più impegnative frontiere d'intenti, finalizzati al bene comune. Per lo spirito patriottico, che sempre ci anima, esaltiamo ancora la nostra Italia, Patria sempre di alti e nobili ingegni.

Geppino Buonomo 

Nessun commento: