LA SPIEGAZIONE DEL RECOVERY FUND IN UN ARTICOLO DELL'AMICO GIUSTINO CASTELLANO

Dopo gli attacchi di Renzi al Governo sul Recovery fund è stata inviata una nuova bozza  del Piano ai partiti di maggioranza che dovrà essere analizzata nel prossimo Consiglio dei Ministri. Noi di Rinascita Pianese riportiamo un articolo dell'amico Giustino Castellano pubblicato sul suo blog personale il 18 dicembre 2020.


https://giustinocastellano.wordpress.com/2020/12/18/next-generation-eu-il-corretto-impiego-dei-fondi-europei/







Next generation Eu: il corretto impiego dei fondi europei


18 DICEMBRE 2020 DA GIUSTINO CASTELLANO



L’accordo raggiunto nei giorni scorsi dal Consiglio europeo sul Next generation Eu rappresenta un importante passo in avanti nell’attuazione dell’imponente pacchetto di risorse messe a disposizione dei paesi membri per sostenere la ripresa economica.


CHE COS’È IL RECOVERY FUND?


Il Recovery Fund o Next generation EU, come denominato successivamente dalla Commissione europea, è uno strumento comunitario di sostegno alla ripresa economica in periodo di pandemia da covid-19.

In sede di Consiglio europeo straordinario del 21 luglio 2020, i leader europei hanno deciso di aumentare transitoriamente il bilancio dell’Ue per un ammontare pari a:

750 miliardi di euro, di cui:

390 di contributi a fondo perduto.

360 di prestiti.

All’Italia spettano circa 209 miliardi di euro, ripartiti in 81,4 miliardi in sussidi e 127,4 miliardi in prestiti.

Per accedere ai fondi, i singoli Governi dovranno inviare alla Commissione Europea ai Piani di ripresa e di resilienza entro fine aprile 2021.

Il Governo italiano, al netto delle diverse posizioni all’interno dell’esecutivo, dovrebbe inviare il suo PNRR entro la fine di Gennaio del 2021. Dopodiché, la Commissione europea avrà a disposizione fino a 8 settimane per esaminare e proporre al Consiglio Ecofin l’approvazione del Piano. L’Ecofin dovrà approvare il piano a maggioranza qualificata entro 4 settimane. Dalla presentazione formale del piano, dunque, potrebbero passare mesi per l’approvazione che poi darà la possibilità di accedere subito al 10% del finanziamento globale. Alla luce di quanto detto e dando per scontato il rispetto della tempistica indicata dal Governo, le prime risorse non arriveranno prima di Maggio /Giugno 2021.


L’ACCORDO RAGGIUNTO IN SEDE EUROPEA


Il pacchetto economico complessivo si è attestato a quota 1824,3 miliardi di euro, un ammontare che deriva dalla somma del quadro finanziario pluriennale da 1074,3 miliardi di euro e i 750 miliardi del Recovery Fund. Giova ricordare che, in questi mesi, l’approvazione del piano in questione ha incontrato diversi ostacoli. In primis, quelli posti dai cosiddetti Paesi frugali (Olanda, Austria, ecc.) che temevano un eccessivo rilassamento dei vincoli di bilancio, non condividendo peraltro la mutualizzazione del debito a livello europeo; In secondo luogo, quelli posti dai paesi del gruppo Visegrad (Polonia e Ungheria in particolare) che temevano una condizionalità legata al rispetto di determinati diritti civili e politici. Per il superamento di tali opposizioni è risultato di fondamentale importanza il ruolo giocato dalla Germania, in particolare dalla Cancelliera Merkel, la quale ha saputo trovare la giusta mediazione in entrambi le occasioni.


I CRITERI DI ELABORAZIONE DEL PIANO ITALIANO


La Commissione europea ha definito delle Linee guida che i governi dovranno prendere in considerazione nella stesura dei piani. La bozza del piano italiano è stata costruita secondo una sequenza logica:

le sfide che il Paese intende affrontare;

le missioni del programma a loro volta suddivise in cluster (o insiemi) di

progetti omogenei atti a realizzare le missioni e, di conseguenza, vincere le

sfide stesse;

i singoli progetti d’investimento, che saranno raggruppati nei clusters;

le iniziative di riforma che saranno collegate ad uno o più cluster di intervento.

Stando alla prima bozza, il cui esame è stato solo avviato nel CdM dei primi di dicembre, alle sei missioni del nostro programma, che rappresentano le aree “tematiche” strutturali di intervento, sono stati assegnati i seguenti fondi:

1. Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo (74,3 Mld);

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica(48,7 mld);

3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile (27,7 mld);

4. Istruzione, formazione, ricerca e cultura (19,2 mld);

5. Equità sociale, di genere e territoriale (17,1 mld);

6. Salute(9 mld).


A che punto siamo?


Il Governo italiano nel mese di settembre ha avuto il via libera del Comitato interministeriale per gli affari europei, in coordinamento con tutti i Ministeri e le rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali. Come è noto, il destino del piano è affidato agli esiti della verifica di Governo che si sta svolgendo in queste ore. Non sfuggirà che proprio sulla ripartizione dei fondi e sulla struttura di governance del Recovery fund si sta giocando la partita politica all’interno della Maggioranza. Indipendentemente dall’aspro e polarizzato dibattito sul tema, che in queste ore agita non poco le acque della politica, l’auspicio è quello di una definizione rapida, condivisa ed equilibrata della proposta italiana. Non è più il tempo dei giochini e dei noiosi rituali che da sempre pervadono l’azione delle nostre classi dirigenti. Il recovery fund, o meglio il Next generation, rappresenta un’occasione unica per il nostro Paese e non possiamo farcela sfuggire per continuare ad inseguire logiche che non hanno più alcun senso. Abbiamo l’opportunità di disegnare un nuovo Sistema-Paese soprattutto nell’interesse delle nuove generazioni,  perché non dobbiamo dimenticare che buona parte delle risorse europee sono costituite da  prestiti (soldi da restituire prima o poi ) che si aggiungono al fardello dell’enorme debito pubblico italiano. Solo un impiego corretto e lungimirante di questa inaspettata pioggia di soldi può garantire una ripresa economica solida nei prossimi anni e soprattutto la sostenibilità dei nostri conti pubblici nel lungo termine.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Per tutto ciò che sta accadendo al comune dobbiamo ringraziare il professore .....acqua Villa, la mancata convenzione al maxi concorso regione Campania e tante altri bei regali.... e adesso i ragazzi arrancano. E tè credo co sta bella eredità il professore si è superato durante il suo mandato!Che bravo!

Anonimo ha detto...

Professór quann ai firmat é document Nun te si misō a manó ncoppò ō cor?Nun ai pensãt a gentè cã ti ha portato in alto? E tu cosa hai fatto? Nun ai saput capī Nun te ne importat di chi magari nu ten comm fã p' pagã. E pensat ai fatti tuói.Professór ma io nå cosa coså vurria sapè,ma é bollette a casa tua Song uguali a chell da casa mia? E vot me viené nu dubbió o vedé che a pagà so sul io? Mo te si ritirat lasciandoci nguaiãt,ma io só sicuro che te stai ad organizzã p túrnã e se questo mio dubbio fosse veritiero tu ormai per Piana sei nü forestiero. Arricuordt che à prossima vót cå tę prsient niscún t' cred perché a fiducia se le portata ū vient'.Con tanti complimenti p' chell che e saput få t' lascio e vac a faticã.

Anonimo ha detto...

Altro che ricovero fund qua con le bollette che stanno arrivando a Villa ci vuole un ricovero in Ospedale ,grazie Professore.

Anonimo ha detto...

Al prof gli va riconosciuta l' abilità a nascondersi dietro alla maschera dell'apparenza!Bene, bravo 7+ caro Prof

Anonimo ha detto...

Parliamo di fondi europei fanno gola a tutti ,il professore si preoccupa di fare bella figura, ma vorrei fargli una domanda ma Piana esce dal dissesto o finisce di affondare?

Anonimo ha detto...

Uno dei punti del recovery fund è l'equità sociale da noi basta guardare Piana e Villa e abbiamo detto tutto.

Anonimo ha detto...

Caro direttore sei molto simpatico e molto preparato.