Siamo onorati di continuare nel viaggio del medio volturno proposto...........
dalla nota archeologa Letizia De Crosta
L'itinerario alla scoperta delle mura ciclopiche del Medio Volturno continua con la seconda tappa: Caiazzo, un centro famoso per la sua storia e la sua gastronomia.
Anche Caiatia alla fine del V secolo, insieme a Trebula e Santa Croce, è stata occupata dai Sanniti.
Questi ultimi, a causa dei continui contrasti con Roma, hanno realizzato imponenti mura “ciclopiche” che racchiudevano un’area molto vasta, poi occupata dall’abitato romano e medievale e, in
parte, da quello moderno.
Tratti della cinta poligonale sono ancora visibili in diversi punti di Caiazzo, in particolare si possono ammirare in tutto il loro splendore in località Largo Fossi.
Questi imponenti “ciclopi” sono la straordinaria meta di una passeggiata che vi porterà a visitare alcuni dei luoghi più interessanti del Medio Volturno, scoprendone la storia in maniera diversa, circondati da un meraviglioso paesaggio.
Non dimenticate di approfittare sempre in queste occasioni di concludere la visita assaporando un buon piatto tipico accompagnato dall’ottimo vino locale.
Queste fortificazioni sono molto diffuse in Italia centrale e meridionale e trovano il loro antico modello nelle mura greche di Tirinto, Argo e Micene.
Ne hanno parlato diversi autori Greci, che le credevano dell’età del bronzo, costruite dai ciclopi oppure dal mitico popolo dei Pelasgi.
Ecco perché sono conosciute comunemente col nome di “mura ciclopiche o pelasgiche”.
Monte Santa Croce
Il sito di Monte Santa Croce è noto non solo per lo splendido panorama che è possibile osservare dalla sua sommità ma anche per le affascinanti rovine di un antico monastero benedettino (documentato dal X secolo).
Magari servirà uno sguardo più attento, ma qui si trovano i resti di una doppia fortificazione sannitica in opera poligonale.
Questo luogo è frequentato in età antica dal IV fino agli inizi del II secolo a.C., quando ha inizio la fase di decadenza.
Le colline circostanti (Monte Pizzola, Monte Caruso) probabilmente erano utilizzate come avamposti per difendere il sito di Santa Croce e il villaggio che doveva trovarsi sul vicino Monte Cognolo, oggi destinazioni ideali per una rigenerante e piacevole escursione.
Di Letizia De Crosta
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