In emergenza sanitaria non ci sono partiti e non ci sono colori.
"Rendiamo operativi i medici di base che sono una risorsa enorme in questa battaglia, la loro conoscenza degli assistiti e del territorio sono un argine contro la diffusione del virus, in particolare nella fase di “tracciamento diretto”. I nostri dottori, senza esser mandati allo sbaraglio, devono essere inseriti in un processo di diagnosi e prime cure organizzato e puntuale, devono diventare per i cittadini l’avamposto di contatto che oggi manca, inserendoli realmente nel sistema delle Usca (unità speciali di continuità assistenziale) per fornire la giusta e puntale assistenza domiciliare ai pazienti Covid che non necessitano di ricovero ospedaliero, sia per gli accertamenti diagnostici che per la cura."
La proposta di Magliocca rilancia di fatto a livello regionale una proposta che una settimana fa Mongillo e Carbone avevano fatto a livello locale.
Mongillo diceva che dato che la sanità a livello regionale aveva perso il controllo era necessario agire e non guardare e la proposta era proprio la creazione di un "ufficio" di supporto al C.O.C e all'amministrazione composta anche dai medici di base per il tracciamento dei contatti positivi visto il ritardo delle asl oppure per anticipare i tamponi a coloro i quali erano in quarantena. Una proposta "ambiziosa e di buon senso" che oggi viene rilanciata addirittura come modello di gestione regionale dal presidente della Provincia.
La risposta dell'amministrazione è stato un copia incolla di circolari che nulla dicono rispetto ad una proposta politica.
Per leggere la missiva del Presidente Magliocca alleghiamo il link degli amici di appia polis
RIPENSATECI!!
1 commento:
Io sapevo che l'Rspp si occupa di dare del supporto al datore di lavoro per i rischi sui luoghi di lavoro. Perchè si occupa anche di questioni di prevenzione della comunità? Mi sono perso qualcosa? Qualcuno di buona volontà potrebbe darmi delle delucidazioni
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