La Repubblica Italiana nacque il
2 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale indetto
quel giorno per determinare la forma di stato dopo la fine della seconda guerra
mondiale. I risultati furono proclamati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno
successivo: la repubblica ottenne il 54% dei consensi e i ricorsi concernenti
presunti brogli circa la legalità dello svolgimento della consultazione furono
respinti il giorno 18 giugno.
La notte fra il 12 ed 13 giugno 1946, nel corso
della riunione del Consiglio dei ministri, il presidente Alcide De Gasperi,
preso atto del risultato referendario, assunse le funzioni di Capo provvisorio
del nuovo Stato repubblicano. Messo di fronte al fatto compiuto, l'ex re
Umberto II, rimasto in carica soltanto un mese e per questo soprannominato il
"re di maggio", lasciò polemicamente e volontariamente il paese il 13
giugno 1946.Oltre che per il referendum, si votava per l'elezione di
un'Assemblea Costituente che avesse il compito di dare all'Italia una nuova
Costituzione: primo partito risultò la Democrazia Cristiana, seguita dal
Partito Socialista Italiano e dal Partito Comunista Italiano. Il Partito
d'Azione, invece, a seguito del risultato deludente, si sarebbe sciolto nel
1947. Fu la prima consultazione politica alla quale partecipavano anche le
donne italiane.Alla sua prima seduta, il 28 giugno 1946, l'Assemblea
Costituente, sotto la presidenza di Giuseppe Saragat, elesse quindi Capo
Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, con 396 voti su 501, al primo
scrutinio. De Nicola poi sarà il primo ad assumere le piene funzioni di
Presidente della Repubblica Italiana il 1º gennaio 1948.In quegli anni l'Italia
operò le scelte decisive che avrebbero determinato il proprio destino: guidata
da De Gasperi, che presiedeva un governo di unità nazionale composto dai tre
partiti antifascisti del Comitato di Liberazione Nazionale, l'Italia accettò di
entrare a far parte della sfera di influenza atlantica, filoamericana e anticomunista,
contrapposta al blocco sovietico. Questa collocazione accese una competizione
politica tra i due maggiori partiti, la DC e il PCI. Quest'ultimo rimarrà da
allora confinato all'opposizione per via dei legami ideologici e finanziari col
regime totalitario dell'Unione Sovietica, legami che avrebbero provocato, nel
caso di una sua entrata al governo, una rottura dell'alleanza internazionale
con gli Stati Uniti e degli accordi di Yalta. Un tale assetto politico priverà
inoltre l'Italia di una logica dell'alternanza fino alla caduta del muro di
Berlino, generando un'anomalia rispetto alle altre democrazie occidentali dove
i partiti comunisti godevano di una forza e un consenso assai minori che in
Italia. Questa situazione degenererà in pratiche consociative più o meno
occulte, che porteranno di fatto a un progressivo coinvolgimento
dell'opposizione nelle decisioni della maggioranza. Fu in particolare durante
la missione di De Gasperi del gennaio 1947 negli Stati Uniti, con i quali si
accordò per ricevere gli aiuti economici previsti dal Piano Marshall (un prestito
di 100 milioni di dollari), che si aprì un dialogo costruttivo tra USA e
Italia, in grado di dare a De Gasperi la motivazione e il sostegno necessari ad
attuare l'ambizioso disegno di un nuovo governo senza le sinistre. Il Piano
Marshall, con cui si chiedeva ai paesi beneficiari di estromettere in cambio le
forze filosovietiche, fu il primo atto della guerra fredda. Il PSI e
soprattutto il PCI interpretarono la propria esclusione dall'esecutivo,
avvenuta nel maggio 1947, alla stregua di un "colpo di stato"; essi
tuttavia decisero di non abbandonare i lavori dell'assemblea costituente a cui
stavano partecipando insieme alla DC. Questa decisione consentirà in
particolare al PCI di acquisire una legittimità costituzionale che non poteva
avere sul piano ideologico, e che lo porterà, negli anni a venire, a
richiamarsi spesso alla Costituzione come motivo di auto-legittimazione
democratica, e a difenderla da qualunque tentativo di modificarla senza un suo
previo consenso. Nel periodo costituzionale transitorio, prima della svolta
centrista di De Gasperi, si erano succeduti i seguenti governi di unità
nazionale: dal 22 giugno 1944 al 12 dicembre 1944 il Governo Bonomi II (Ivanoe
Bonomi); dal 12 dicembre 1944 al 21 giugno 1945 il Governo Bonomi III; dal 21
giugno 1945 al 10 dicembre 1945 il Governo Parri (Ferruccio Parri); dal 10
dicembre 1945 al 13 luglio 1946 il Governo De Gasperi I (Alcide De Gasperi);
dal 13 luglio 1946 al 28 gennaio 1947 il Governo De Gasperi II; dal 2 febbraio
1947 al 13 maggio 1947 il Governo De Gasperi III.
Un'altra anomalia tipicamente
italiana fu l'atteggiamento del Partito Socialista (allora denominato PSIUP),
che a differenza di quanto avveniva negli altri paesi occidentali decise di
schiacciarsi sempre più sulle posizioni dei comunisti, per timore di vedersi
sottrarre da costoro l'egemonia sulle masse operaie, accettando così anche la
dipendenza da Mosca. Alcuni esponenti del partito, guidati da Saragat,
disapprovando la scelta di legarsi a un regime totalitario come l'Unione
Sovietica, operarono nel gennaio 1947 una scissione, dando vita al Partito
Socialista dei Lavoratori Italiani, che in seguito diverrà Partito
Socialdemocratico Italiano . Nel frattempo vennero firmati nel 1947 i Trattati
di Parigi con i quali formalmente e definitivamente fu siglata la pace con le
potenze alleate e vennero sancite le conseguenze della sconfitta nella Seconda
guerra mondiale, con mutilazioni nazionali territoriali: l'Istria e la Dalmazia
cedute alla nascente Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, il
Dodecaneso alla Grecia, Briga e Tenda alla Francia, l'Isola di Saseno
all'Albania, il pagamento dei danni di guerra all'URSS e la perdita di tutti i
possedimenti coloniali italiani. Il passaggio dei territori dell'Adriatico
orientale dall'Italia alla Jugoslavia determinò il più grande flusso migratorio
nella storia italiana: l'esodo Giuliano-Dalmata. Nonostante si cercasse di
tornare alla normalità, nel paese si stavano diffondendo alcuni movimenti
separatisti, in particolare in Sicilia e in Alto Adige. Per farvi fronte Alcide
De Gasperi creò, il 15 maggio 1946, la Regione a statuto speciale della
Sicilia. Per il Sud Tirolo trovò nel settembre 1946 una soluzione con il
collega ministro degli esteri austriaco Karl Gruber: fu costituita la Regione a
statuto speciale del Trentino-Alto Adige, dotata di ampie autonomie e dove
accanto all'italiano, a livello regionale, fu ufficializzato pure il tedesco.
In seguito, nel 1948, si avrà la creazione della Regione a statuto speciale
anche della Valle d'Aosta.Tornò tuttavia alla ribalta in quel periodo la mafia,
sconfitta durante il fascismo ma riemersa nel 1943 in occasione dello sbarco
Alleato in Sicilia. Il 1º maggio 1947 rimase tristemente celebre l'eccidio
di Portella della Ginestra, quando il bandito Salvatore Giuliano,
presumibilmente assoldato da alcuni latifondisti, sparò sulla folla che
festeggiava la Festa dei lavoratori chiedendo la distribuzione delle terre: fu
la prima strage in Italia di cui non si scopriranno i mandanti. Giuliano venne
poi ucciso dal suo braccio destro Gaspare Pisciotta, che a sua volta fu
ritrovato morto in carcere in circostanze misteriose. Negli ultimi giorni del
1947 venne infine ultimata la stesura della Carta Costituzionale, entrata
ufficialmente in vigore il 1º gennaio 1948. Fu questo un periodo
particolarmente felice per la letteratura italiana ed ancor di più per il
cinema, con l'affermazione del neorealismo.
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