ITALIA,I NUMERI DELLA CATASFROFE TOTALE.
Certe volte il commento non serve a nulla, se
non a gonfiare l’ego di chi lo produce. Certe volte bastano le fredde
cifre a fotografare una situazione. La situazione socio-economica che
andiamo a fotografare è quella italiana. Siamo dentro una catastrofe senza via d’uscita? Si può ancora dare una sterzata? Giudicate voi.
- Debito pubblico: nuovo record con Letta quota a 2.074 miliardi, veleggiamo verso il 130% del Pil;
- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
- Pil: atteso un altro -2% previsto per il 2013. Si aggiunge al -2,4 del 2012;
- Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico
Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la
soglia del 3%;
- Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base
annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo
nel 2012;
- Sofferenze bancarie (i crediti che le banche hanno
difficoltà a riscuotere): a maggio sono salite del 22,4% annuo a 135,5
miliardi;
- Ricchezza complessiva: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi, 200 miliardi di euro circa;
- Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese
di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il
calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012. Insomma, aumenta la
pressione fiscale, ma diminuiscono le entrate per il fisco!
- Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro: pensate a quando l’Iva sarà portata al 23%;
- Potere d’acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall’inizio della
crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo per colpa dell’inflazione;
- Università: da cinque anni a questa parte, crollo delle iscrizioni. I
giovani non credono più che studiare serva a migliorare la loro
condizione, oppure non hanno i soldi per pagare le tasse, sempre più
alte;
- Disoccupazione: sfondata quota 12,2%, dato peggiore dal 1977;
- Disoccupazione giovanile: oltre il 38%;
- Né studiano, né lavorano: 2,2 milioni nella fascia fino agli under
30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere,
totalmente inattivi;
- Precariato: contratti atipici per il 53% dei
giovani (dato Ocse). Le riforme Biagi e Fornero si stanno confermando un
disastro;
- Pensioni: Circa la metà sono da fame, ovvero inferiori a
1.000 euro al mese; in compenso, ci sono 100mila pensionati d’oro che
prendono dai 5mila euro al mese in su. Dei giovani è meglio non parlare,
visto che la metà di essi non avrà nessuna pensione, ma solo l’assegno
sociale di 450 euro mensili;
- Ammortizzatori sociali: 80 miliardi
erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e
indennità di disoccupazione.
Un ultimo dato: lo Stato italiano
grazie al Fiscal Compact dovrà versare circa 50 miliardi di euro l’anno
all’Unione Europea. Dove, il signor Letta, pensa di trovare questa
valanga di denaro?
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