L'inchiesta di Napoli su presunte tangenti pagate per ottenere commesse. Perquisizioni in Svizzera.
«La Lega Nord non ha mai preso tangenti né da Finmeccanica né da nessun altro». Così in una nota il Carroccio replica alle insinuazioni riportate oggi da alcuni quotidiani riguardo a presunte tangenti che sarebbero state pagate da Finmeccanica. «La Lega Nord», si legge, «è totalmente estranea a questa vicenda e chi associa la Lega Nord a questa vicenda sarà perseguito in sede civile e penale»
LE DICHIARAZIONI DI BORGOGNI
Le dichiarazioni dell'ex capo delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, hanno portato i magistrati napoletani fino in Svizzera. Al centro di questo filone, un affare da 51 milioni di euro che fa tremare la Lega e allunga ombre sull'attuale amministratore delegato del colosso di Stato, Giuseppe Orsi.
L'abitazione e dieci società ritenute riconducibili a Guido Ralph Haschke, imprenditore con la doppia
Borgogni ha detto ai pm di Napoli: «Di quei 51 milioni, 20 sarebbero andati ad Haschke come compenso pattuito preventivamente per la sua riconosciuta attività professionale di intermediazione all'estero. Il resto», sempre secondo il racconto di Borgogni, «sarebbe stato versato dal gruppo Finmeccanica a un altro professionista, un uomo che affiancava Haschke e indicato come "referente" di Giuseppe Orsi, il manager già al vertice di Agusta, in quel momento in procinto di diventare - con il decisivo sostegno della Lega Nord - amministratore delegato di Finmeccanica al posto di Piefrancesco Guarguaglini», come riporta Repubblica. Per Borgogni, l'intermediario ancora senza nome era il collettore delle tangenti dirottate verso le due anime della Lega, all'epoca non ancora irrimediabilmente spaccate tra i maroniani e i fedelissimi di Bossi. Le indagini dovranno ora approfondire la natura dei rapporti tra Haschke e Orsi.
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