LA MENTE E LE SUE TRAPPOLE – IMPARARE A RICONOSCERE I MECCANISMI DISFUNZIONALI DELL’AGIRE .

 



Le nostre percezioni, pensieri, credenze e azioni possono provocare..........

autoinganni disfunzionali che se reiterati nel tempo, portano alla nascita di problemi fino a trasformarsi in patologie . Ciò che trasforma il nostro atteggiamento  verso sé, gli altri e il mondo in una patologia psicologica, è il suo irrigidimento in un copione di azione inevitabile. Per superare i problemi, tendiamo a replicare ciò che ha funzionato nel passato, infatti la nostra mente schematizza le esperienze ma, ciò che in passato ha avuto successo, in circostanze diverse, richiede una soluzione diversa. Ogni comportamento, se ripetuto e portato all’eccesso conduce verso una vera e propria patologia.

Quali sono le psicotrappole dell’agire che vengono messe in atto?
  • Insistere: questa psicotrappola consiste nel mettere in atto un’azione esasperandola o insistere nell’applicare un’azione anche quando non funziona. E’ necessario lavorare su noi stessi per cambiare questa rigidità comportamentale sostituendo i copioni disfunzionali con quelli funzionali;
  • La rinuncia e l’arrendersi: è presente quando si rinuncia a fare un qualcosa di fronte alle prime difficoltà e per evitare fatiche e frustrazioni, ci si arrende. E’ importante migliorarsi giorno dopo giorno non arrendendosi davanti alle sfide ma, bisogna confrontarsi con le difficoltà;
  • L’evitamento: di fronte a situazioni potenzialmente rischiose, la tentata soluzione disfunzionale che viene messa in atto è l’evitamento che se da un lato ci fa sentire sicuri, dall’ altro conferma l’incapacità nell’affrontare e superare le difficoltà. Bisogna decidere di interrompere un’azione solo dopo averne verificato il rischio, non sfidando rischi e pericoli ma, confrontandosi con la realtà per poi decidere di affrontare o meno ciò che la vita ci propone;
 
  • Il controllo: oggi si cerca di avere il controllo su ogni cosa, l’illusione del controllo ed è proprio il controllo eccessivo che conduce ad una perdita di controllo. Vi è la tendenza, spesso maniacale, a voler tenere tutto sotto controllo. E’ importante valutare come il controllo eccessivo, risulta essere disfunzionale e controproducente e lasciare sempre una piccola parte di non controllo, “ il piccolo disordine che mantiene l ‘ordine”;
  • Il rimandare: di fronte a situazioni che si temono o infastidiscono, viene utilizzata la strategia del rimandare e ciò provoca un’incapacità nel fronteggiare la realtà. E’ importante temere di rimandare, pensando quotidianamente agli effetti devastanti che questo copione può avere sulla nostra vita;
 
  • L’aiuto che danneggia: chiedere aiuto quando si è in difficoltà non è disfunzionale ma, pretendere che qualcuno si sostituisca a noi, conferma e rafforza il senso di incapacità e insicurezza. Se vi è una difficoltà nell’affrontare qualcosa o qualcuno, bisogna evitare di delegare ad altri ma, chiedere aiuto per imparare a farlo. E’ importante riconoscere i nostri limiti per imparare a superarli;
 

  • Difendersi preventivamente: tutti possono subire tradimenti e delusioni ma, diventa disfunzionale quando si guardano gli altri, in via precauzionale, con diffidenza per evitare delusioni. Ciò provoca nell’altro altrettanta diffidenza. Bisogna offrire all’altra persona, a piccole dosi, un’apertura al contatto e una progressiva fiducia sulla base delle sue risposte alla nostra disponibilità e retrocedere elegantemente di fronte a un atteggiamento non amichevole;
 
  • Socializzare sulle proprie emozioni: in questo caso parlare delle proprie emozioni alimenta le percezioni patogene. E’ importate saper distinguere ciò di cui è bene parlare da ciò di cui è bene tacere. Dobbiamo imparare a saper reggere il peso dei nostri problemi senza scaricarlo su chi ci sta vicino perché in questo modo, si rischia di far affondare l’altro.
            Quando vi è l’insorgenza di patologie è  importante chiedere aiuto specialistico.


“ Ogni viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo”…… Lao Tse

                                                                                                              

          Dott.ssa

Orsola Farina         


Psicologa – Psicoterapeuta
Ricercatrice e Affiliata Ufficiale del Centro di Terapia Strategica di Arezzo
CTU
Coordinatrice presso Struttura per anziani "Villa Bencivenga"

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