Riportiamo uno scambio di vedute tra....
LO SINDACO e l'amico Rino Signore pubblicato dal nostro blog nel 2014 quando la politica era ancora dialogo e confronto e non il gioco del nascondino.
LO SCRITTO PUO' CHIARIRE I DUBBI ATTUALI DELLA POPOLAZIONE
Quando ,nel corso della fine degli anni novanta,fu affrontata la questione dell’insufficienza idrica a Villa Santa Croce si scelse per la realizzazione di un pozzo da cui estrarre l’acqua da immettere nel circuito idrico della piccola frazione pianese, è questo che emerge nella botta e risposta tra l’amico Rino Signore e “Lo Sindaco “ sul portale di Facebook “Noi l’Amministrazione Comunale”.Quest’ultimo afferma ………………
“Ti ricordo che l'affidamento della gestione del pozzo e della rete idrica a servizio della frazione al Consorzio non fu attuata perché i miei colleghi amministratori dell'epoca (1999, li ricordi, vero?) residenti a Villa S. Croce si opposero in modo determinante, asserendo che fossero stati disponibili a pagare anche 10.000 lire al mc. l'acqua ma la gestione doveva restare in capo al Comune di Piana. Certo, ad affermare ciò fu un solo consigliere, ma altri due, sempre residenti a Villa, non fecero nulla per persuaderlo, forse perché preferivano che fosse lui ad esporsi anche per loro.”
Da tutto ciò si evidenzia che furono i villesi a far si che la scelta di costruire il pozzo anziché l’allacciamento alla condotta idrica del consorzio .Inoltre,sempre “Lo Sindaco” afferma che…
""Ritengo opportuno precisarti che tutta la gestione (energia elettrica, riparazioni ordinarie e straordinarie) costa al Comune di Piana di Monte Verna un importo annuo di circa 70.000 euro, ricavandone dall'utenza poco più di 20.000 euro, la differenza grava per intero sul bilancio comunale e, di conseguenza, sull'intera collettività. E non corrisponde assolutamente al vero che i costi al mc. applicati dal Comune sono tre volte superiori a quelli del Consorzio, su questo punto devo dirti che menti sapendo di mentire, perché sai bene che a Piana è applicata una quota fissa di € 30 circa e tre scaglioni di consumo (0,5 €/mc, 0,85 €/ mc e 1,10 €/mc), mentre, le utenze della frazione non pagano la quota fissa, ma applichiamo solo i due scaglioni di consumo, € 0,70 fino a 100 mc ed € 1,70 oltre i 100 mc."
Quindi, facendo una riflessione aritmetica su ciò detto ,balza agli occhi di tutti che il disavanzo dell’Ente potrebbe scaturire dalla perdita di circa 50.000 € ogni anno che è la differenza passiva di quello effettivamente speso e di quello concretamente incassato .Questo ,moltiplicato per un decennio e d oltre,ha contribuito far si che l’attuale disavanzo dell’Ente aumentasse sempre di più. Ma tutto ciò sarà del tutto vero o meno???
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