REDDITO DI CITTADINANZA, LA GRANDE BUGIA DEL M5S !!!






Il RdC  è un grande bluff. Dal balconcino Di Maio annunciò: "abbiamo sconfitto la povertà". La realtà dei fatti è molto diversa,purtroppo. La delusione è tantissima.

Una parte corposa di richiedenti ha ricevuto o riceverà la Card Rdc con caricati tra i 40 e i 50 euro, la soglia minima riconosciuta: si tratta di 34.861 nuclei (7%). Un importo tra 50 e 75 euro va al 2% delle istanze accolte (11.284) e tra 75 e 100 euro al 3% (15.525 domande) Ad ottenere oltre mille euro sono i nuclei più numerosi, pari al 5% delle domande accolte (25.613). Fra i circa 480mila nuclei familiari che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza, per la quota più significativa, ovvero il 29% (137.983), l'importo riconosciuto oscilla tra 300 e 500 euro mensili. Complessivamente, oltre il 55% dei richiedenti riceverà un assegno inferiore a 500 euro. Mentre al 21% delle famiglie (97.493) arrivano tra i 500 e i 750 euro, e al 16% (75.887) tra i 750 e i mille euro. Il problema è che le elevate aspettative create da mesi, in primis dalle dichiarazioni degli esponenti del M5S che preannunciavano il superamento della condizione di povertà per milioni di italiani, in molti casi stanno avendo un effetto boomerang. Anche se, come sempre accade in questi casi, tende a farsi sentire di più chi è insoddisfatto del trattamento ricevuto, rispetto a chi invece è soddisfatto.

Per il calcolo del RdC/PdC bisogna partire intanto da una considerazione. Il reddito di cittadinanza è una integrazione al reddito disponibile da parte del beneficiario e del suo nucleo familiare. Funziona come una fisarmonica, si riduce progressivamente al crescere del reddito sino al raggiungimento della soglia prevista in corrispondenza della numerosità del nucleo familiare e aumenta al ridursi del reddito disponibile per mantenere invariata la soglia prevista, come l'assegno sociale. Per cui la cifra di 780 euro al mese che spesso si legge in realtà verrà concessa solo in poche circostanze, sarà mediamente inferiore.
Nello specifico il Reddito di Cittadinanza è composto di due benefici. Una quota di integrazione al reddito che può arrivare fino ad un massimo di 6.000 euro annui, cioè 500 euro al mese, o di 630 euro al mese in caso di Pensione di Cittadinanza; l'importo però è graduato tenendo conto del numero e della tipologia di componenti il nucleo tramite una scala di equivalenza (es. maggiorenni e minorenni). Cresce del 40% per ogni componente aggiuntivo nel nucleo (20% se minorenne) sino ad un massimo del 210%. Con due componenti maggiorenni l'RdC è quindi di 700 euro al mese, con tre sale a 900 euro, con quattro raggiunge il massimo di 1.050 euro mensili. A questa cifra può aggiungere una ulteriore quota solo chi vive in locazione: 280 euro al mese (3.360 euro annui ) per il reddito di cittadinanza e 150 euro mensili per la pensione di cittadinanza (1.800 euro annui). In caso di mutuo della casa di abitazione, quest'ultima quota è al massimo pari a 150 euro mensili sia per il Reddito che la Pensione di cittadinanza.
Fatte queste premesse bisogna ricordare, pertanto, comportano un taglio del nuovo sussidio tutti i trattamenti assistenziali percepiti che richiedono la cosiddetta “prova dei mezzi”, ovvero il calcolo dell’Isee o la valutazione del reddito. Così, ad esempio, un nucleo con due componenti in cui è presente un titolare di pensione di invalidità civile avrebbe diritto ad un reddito di cittadinanza di 700 euro. Da questa somma va dedotta la pensione di invalidità civile il cui importo com'è noto è pari a circa 3.770 euro annui. Per cui l'importo di RdC corrisposto al nucelo sarà di 4700 euro annui (8400-3770). Se il coniuge dell'invalido percepisce altri redditi l'RdC si ridurrà ulteriormente. L'indennità di accompagnamento resterà, invece, pienamente cumulabile con il reddito di cittadinanza in quanto la prestazione non è sottoposta alla prova dei mezzi.
Per i pensionati ultra65enni il meccanismo è lo stesso ma l'effetto può essere ancora più intenso perchè l'ordinamento già prevede particolari trattamenti assistenziali nei loro confronti. Grazie alle maggiorazioni i titolari di assegno sociale sprovvisti di altri redditi possono già oggi agguantare sino a 630 euro al mese (es. incremento al milione); in questi casi dalla PdC dovrà dedursi tale somma facendo abbassare notevolmente l'importo conseguibile.

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