PIANA DI MONTE VERNA/ESCLUSIVA DI RINASCITA PIANESE,ECCO LA TRADUZIONE DEI MANOSCRITTI DEL FILOSOFO SENECAZ.



Noi di Rinascita Pianese abbiamo tradotto alcuni testi dei manoscritti del grande filosofo romano Senecaz che soggiornò e visse per  un  periodo abbastanza lungo a Piana Calatiae tra il 214 e il 211 AC.In questi manoscritti abbiamo trovato che già in quel tempo era molto diffusa,anzi era una prassi e una consuetudine,la politica degli scambi di favore nell’amministrazione della res pubblica con l’applicazione di principi di filosofia politica che erano sintetizzati in due espressioni del tipo “zit’ zit’ e u’ facim’”e   “tu me’rai nà cosa a mè e t’ronc’na’ cosa  a te’”.




Infatti,in questi manoscritti si legge che l’applicazione di questi due concetti si ebbe quando il DEMOS CAPO,che amministrava indirettamente  la res pubblica del periodo della cosiddetta REPUBBLICA DELLE BANANE a Piana Calatiae,  si trovò in serie difficoltà per  la realizzazione,o meglio per la costruzione, di una nuova DOMUS AUREA per la figliola. E’ narrato nei manoscritti di Senacaz che il Demos Capo si trovò in forte difficoltà di fronte a questa questione Tale difficoltà derivava dal fatto che un proprietario terriero di nome Crescenzius, suo confinante,non voleva in alcun modo la realizzazione dell’opera . Il Demos Capo si adoperò in tutti i modi per convincere il Marius Crescenzius affinché quest’ultimo non ostacolasse il suo progetto della Domus Aurea. A tal fine,un bel giorno il Demos Capo pensò di mandare a Crescenzius un cesto frutta contenente i frutti del tempo e cioè delle ottime banane(non erano come quella data a Itaca per lavorare negli uffici del Demos).Nel cesto,come si legge,c’era un bigliettino (posiamo interpretare che questo sia  il primo dei “PIZZINI”della storia)nel quale,inoltre,si chiedeva al Crescenzius che cosa pretendesse per non ostacolare la realizzazione della Domus Aurea. Si legge,che la risposta non si ebbe subito ma dopo un lasso di tempo abbastanza lungo. Tutto ciò fa presupporre che le pretese del Crescenzius erano abbastanza consistenti. Infatti, dopo un lasso di tempo abbastanza lungo ,che tiene in surpance il Demos Capo ,arrivano le richieste del Crescenzius attraverso un “Pizzinus”.In quest’ultimo,si legge che il Crescenzius fece una richiesta abbastanza specifica al Demos Capo, però il passo del manoscritto è molto rovinato e quindi abbiamo perso del tempo a tradurlo. Ci sembra di capire che il Crescenzius diceva che aveva un figliolo in giro per l’Impero e lo voleva far  rientrare a Piana Calatiae e chiedeva  al Demos Capo come si poteva realizzare tutto questo. Di riposta,su un altro “Pizzinus”,da parte del Demos Capo,abbiamo letto che costui si attivò immediatamente per risolvere il problema al Crescenzius, assicurando quest’ultimo che avrebbe messo a posto la situazione in tempi brevissimi. Siccome,come ricordiamo a tutti,il Demos Capo era una persona  molto influente sia dal lato personale e sia nel mondo politico del tempo, paragonabile alla prima espressione “CAPO DEI CAPI” della “CUPOLA del POTERE POLITICO”anche nella Repubblica delle Banane  .Con questi presupposti ,il Demos Capo aveva ampi spazi di manovra e così,come abbiamo letto,chiamò  a rapporto il Demos invitandolo a cena e in questa occasione li spiegò tutta la situazione venutasi a creare con il Crescenzius e di come risolvere tale cosa. Come è riportato dai manoscritti, il Demos rispose che la soluzione era alla portata di mano in quanto un suo collaboratore nei suoi  uffici era andato via e che quindi serviva trovare  un’altra persona da sostituire . Il Demos  precisò al suo interlocutore che questa soluzione si poteva realizzare ma tutto ciò doveva rimanere tra di loro. Questo è dà ricollegarsi al principio di filosofia politica  del tempo “zit’ zit’ e u’ facim’”.Quindi,il Demos Capo,una volta appresa la buona novella,avvertì il Marius Crescenzius del fatto che aveva trovato la soluzione per il proprio figliolo Bennius.Nello stesso momento, come si legge,il Demos Capo disse al  Marius Crescenzius la famosa frase “nonne frangere maxime boxes pro constructione Domus Aurea”(di non rompere più le scatole per la costruzione della Domus Aurea).Quindi,quest’ultima situazione che si è letta e riportata nei manoscritti del famoso filosofo Senecaz è da ricollegarsi all’altro principio di filosofia politica che è espresso nel dire“tu me’rai nà cosa a mè e t’ronc’na’ cosa  a te’.Anche,come abbiamo potuto vedere,nei tempi che furono  esisteva la prassi e la consuetudine dell’attuale Scambio di Favore nell’amministrare la Res Pubblica.   

 


 


 

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Renzo!!!!!!

Anonimo ha detto...

renzo! SENECAZ era un indovino,e marius e' un venduto grande renzo, siamo tutti con te!!!!!

Anonimo ha detto...

Eg. direttore, mi permetto di farle osservare che vi è un precedente manoscritto di Senecaz in cui si narra che in giro per l’Impero c'era un gabelliere, sempre della famiglia dei Crescentius di stanza a PANORMUS (oggi Palermo) che voleva far rientro a Piana Calatiae e chiese al Demos Capo come si poteva realizzare questo.
Il Demos Capo subito lo inserì tra i suoi pretoriani e lo fece rientrare in Piana Calatiae.

Anonimo ha detto...

Piana di Monte Verna è ricca di manoscritti di Sencaz. Gli scavi fatti recentemente hanno rinvenuto pergamene che narrano le vicende del console Agostinos, che lo videro protagonista prima a Piana Calatiae con il "commercio fantasma" di vespasiani e maioliche e poi presso l'impero di Castel Morrone ove lo stesso obdicò il titolo di console a favore di Binnius della stirpe dei Crescentius. Per sentito dire, nella stessa campagna di scavi sono stati ritrovati anche altri manoscritti. Di particolare interesse sono quelli che narrano della relazione tra Elena di Troia e il Demos Capo. Si pensa addirittura che, grazie alle doti amatoriali di Elena di Troia, il Demos Capo abbia concesso l'esclusiva dell'accensione delle torce comunali al "Cervos Grassos". La stessa concessione fù revocata quando il Cervos Grassos rivendicò diritto di proprietà sulla moglie.
A proposito, ha notizie circa le guerre puniche tra l'impero Demos Capo e Maria Carmelas Mastroiannis? Sembra che tra questa vicenda si sia conclusa con l'annessione di Maria Carmelas all'impero Demos.
Caro direttore, come vedi, Piana di Monte Verna è un museo a cielo aperto ricco di monoscritti di Senecaz

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 23,11,sei grande!!!!

Anonimo ha detto...

L'Italia è sempre stata terra di poeti e mercanti. Se ricordate, nel lontano 1994 d.c., a Piana Calatie, la stirpes delle gentes silurates illuminati dallo "spirito santo" ricevuto nel giorno della pentecoste fonda un movimento di Rinascita. Orbene, in quella competizione il Demos Capo affida lo scettro nelle mani dell''"amico felice" mentre dall'altra parte ci viene proposta l'immagine del campanile con l'aggiunta di una nuova compagine politica capitanata da "Gimì". Come ben capite, il rimescolo delle carte e le quattro liste misero in serie difficoltà il Demos Capo tanto da comportare in lui una forte crisi esistenziale che lo fece riavvicinare alla fede cattolica. Come tutti sanno, le preghiere e le confessioni ebbero l'effetto sperato tanto da gridare al miracolo tra la plebe che vide risorgere il Demos Capo più forte e rinvigorito. Nel 1999, lo stesso movimento, con a capo lo scalpitante "Tonin e'Mezanott", si ripropose di sfidare il Demos Capo in persona. Nonostante la sconfitta elettorale, il movimento si è battuto con tutte le sue forze per i diritti dei più deboli. I primi risultati si ebbero nei primi anni 2000 d.c. quando all'epoca, nelle sedi comunali, furono svolti dei dei progetti che diedero lavoro a quattro ragazze del regno. Per garantire che non ci fossero stati dei favoritismi, il capo del rinnovamento, decise di inserire la figlia in questo progetto. Ma non è finita quà: in quegli anni, per meglio studiare le mosse del nemico, il capo del "rinnovamento" pensò di infiltrare una persona a lui vicina nell'impero economico del nemico. Ancora di più, per essere ancora più sicuro delle mosse del Demos Capo, nel 2004 decise di entrare sotto copertura nell'esercito del nemico. A questo punto, per gettare fumo negli occhi del Demos Capo fà fondare delle società da persone a lui vicine e finge l'alleanza economica col nemico. L'alleanza gli costò caro tanto da costringerlo a spalare terra e letame per molti anni. Cari concittadini, "dormite tranuilli", a Piana Calatie c'è sempre qualcuno che si sacrifica per il popolo. Qualcuno disposto a sfidare e combattere il Demos Capo. Qualcuno disposto ad infiltrarsi nelle sue file e fingere alleanze con lui. Qualcuno disposto a combattere per i notri interessi

Anonimo ha detto...

Renzì...spari sulla croce rossa. Quello che scrivi non è novità. La gente di Piana conosce queste chiacchiere da barbiere ma purtroppo ha bisogno dello "zio Raffaele" per vivere. Piuttosto, questo tuo dissapore verso il cuginetto Lino è da ricondurre ancora alla tua mancata selezione per il censimento? Sono sicuro che, se ti riallinei con l'assetto "Stretta di Mano", ti saranno riconoscenti. Sei un ragazzo intelligente, "nun si' nu cazz". Lascia stare la filosofia e rispondi presente a chi ti può aiutare. Quelli che tu credi amici, ti usano per strumentalizzarti.

Anonimo ha detto...

Amico delle 18:46
Anche tu sei cultore dell' Io t'ronc 'na cos a te e tu m rai na cos a me.
Purtroppo questa é la mentalitå perversa che vi é in questo paese.
Poi non ci lamentiamo se quelli che scegliamo per governarci non fanno nulla.

Anonimo ha detto...

Direttore,attento,qui ti prendono per LUCU(L)LO,altro che SENECAZ O CATONE IL CENSORE.