Hollande vince e dice ed afferma: "Crescita e giovani le priorità"

Il primo discorso del neopresidente Hollande: l’austerità da sola non basta, lo diremo ai tedeschi.

  Il nuovo presidente compare in tv da Tulle, quel lontano pezzo della Francia profonda, dove ha messo le radici politiche che François Mitterrand chiedeva ai suoi «ragazzi». Hollande, si aggiusta gli occhiali, cava dalla tasca interna della giacca dei fogli che poi non guarderà mai e pronuncia il primo discorso da presidente: «Miei cari concittadini, i francesi hanno scelto il cambiamento portandomi alla presidenza, sento il peso dell’onore e del compito che mi aspetta, mi impegno a servire il mio paese con la devozione e l’esemplarità che si deve».É la giornata della République, qui le cose si fanno sul serio, le forme vanno salvate. Subito Hollande rende omaggio al suo avversario Sarkozy: «Gli rivolgo un saluto repubblicano: merita il nostro rispetto».La gente prima fischia, poi non più. Un’ora prima esattamente alle 8 e 10, Nicolas Sarkozy era comparso davanti ai suoi militanti e aveva reso omaggio al vincitore augurandogli fortuna e successo. Alla Mutualité era successa la stessa cosa: prima fischi, poi non più. Scambio di formalità e formalismi che però, oggi, qui, appaiono sostanza democratica che suscita rispetto e anche ammirazione. Anche in questo si misura quanto Marine Le Pen, per quanto ripulita dall’immagine del padre, sia fuori dal recinto repubblicano: mentre i due grandi avversari si scambiano un omaggio, lei bercia in tv contro tutti.
Da Hollande un quarto d’ora di promesse e di emozioni: «Je suis socialiste»... Sono socialista. E chiede di venire giudicato in base a due principi guida: la giustizia e la gioventù. «Troppe fratture ci hanno separato: basta, è l’ora del rassemblement». L’Europa è stato il tema principale della sua campagna e il neo presidente lo ribadisce: «L’Europa ci guarda, in molti paesi la nostra vittoria rappresenta un sollievo e una speranza: l’austerità non può più essere una fatalità, dobbiamo dare alla costruzione europea una dimensione di crescita e di avvenire. Lo diremo ai nostri partner, innazitutto alla Germania».
In Europa è cambiato il vento, è arrivato il vento dall'est, un vento di protesta contro lo stato di cose attuali e noi della redazione diciamo "SPERIAMO IN BENE" e auguriamo al nuovo Presidente francese un augurio di buon lavoro.

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