"Innanzitutto auguro al
Presidente Sergio Mattarella buon lavoro, però voglio affermare la mia opinione
contraria a questa elezione. Innanzitutto il Mattarella aveva annunciato
ufficialmente che non avrebbe accettato alcun nuovo incarico e non mi sembra
sufficiente la scusa per cui i partiti erano ad una empisse perchè anzi questo
per me è assecondare quella che oggi è una politica fallimentare.
Quindi, quest’ultima ha costretto
Sergio Mattarella ad un altro mandato. Come ho affermato prima, contro la sua
volontà e nonostante le sue ferme obiezioni. Un risultato fallimentare. Un
vulnus per la nostra Costituzione.
Si trattava di rinnovare il primo
motore immobile della nostra Repubblica. Un’occasione per la politica di
misurarsi con se stessa, le proprie capacità di dialogo, di sintesi e
compromesso. Un’occasione mancata clamorosamente.
Quindi , una politica che tra
veti e d errori strategici non è riuscita ad esprimere un nome tra le tante
personalità esistenti in Italia.
Detto ciò , la conferma di
Mattarella serve alla politica a conservare le proprie posizioni. È questo lo
spirito con cui Sergio Mattarella risale al Colle: il terrore di dover andare a
casa e non essere più eletti di quei parlamentari (soprattutto del M5S, stando
alle cronache) che hanno cominciato ad indicarlo con insistenza dal quarto
scrutinio (166 voti). Complice anche – paradossalmente, per quanto riguarda
almeno i 5S – il vistoso taglio al numero dei componenti dell’assemblea.
Sono davvero curioso di sentire
le ragioni con cui Sergio Mattarella giustificherà l’essersi rimangiato una
parola data così tante volte e in maniera così ferma. Anche perché le sue
obiezioni alla rielezione avevano molto senso.
L'art. 85 della Costituzione
prevede che il Presidente della Repubblica è in carica per 7 anni e quindi
questa è una nuova forzatura dopo quella di Napolitano.
Certo che la Costituzione non lo vieta, ma la durata del mandato presidenziale è così ampia (sette anni), da far ritenere inopportuni dei prolungamenti, quantomeno per non legare troppo l’istituzione alla persona. Ogni eccessiva personalizzazione di un’istituzione finisce, infatti, per indebolire l’istituzione stessa.
L'unica nota positiva è che
Salvini si è suicidato di nuovo e quindi lo vedremo sempre meno sulla scena
politica nazionale.
Ribadisco tutto il mio sdegno per
i grandi elettori che si sono sottoposti a questioni di partito in un momento
in cui in Italia dovremmo pensare alla crescita nazionale e ai fondi europei,
alle imprese, al caro bollette. Vergogna!!"
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