PJANA DI MONTEJ VERNA,LO “SHOW GIRL” A TEMPI DI SENECAZ.


Noi di Rinascita Pianese abbiamo tradotto alcuni testi dei manoscritti del grande filosofo romano Senecaz...
che soggiornò e visse per  un  periodo di tempo abbastanza lungo a Piana Calatiae tra il 230 A.C e il 211 A.C. In questi manoscritti denominati “OMNIAE CAZZATAE DEMOS” ne abbiamo trovato uno che parla di un bella e serena serata d’estate . In questo capitolo il gande filosofo romano descrive una serata tutta tranquilla di SEXTLIS (agosto) a Piana Calatia.  Il grande scrittore e filosofo  descrive come si svolgeva la vita giornaliera a Piana Calatae ed in particolare si sofferma su un episodio avvenuto di sera mentre i bambini si divertivano vedendo rappresentazioni teatrali mentre le persone adulte passeggiavano nei pressi della Piazza Grandus, arrivando alla Piazza con taccus e pontas (forse a piedi)  ed anche in carrettas (auto). In questo contesto di cose, afferma Sencaz,si trova a passare con la propria   carrettas  il Vice  Demos  che fermandosi e  scendendo  da quest’ultima nota che ci sono delle carrettas fermate nella via adiacente all’osten .Secondo il vice Demos le carrettas  non potevano essere lì anche perché una di queste dava impedimento all’entrata all’uscio  di una sua amica Ancelas. La carretta in questione era quella di un povero  bottaio che era lì per passare una serata diversa e sorseggiare un bicchiere di nà cosas (forse vino) dal’osten.   Il vice Demos si rivolge al bottaio con maniera impulsiva e categorica addicendo che questi doveva immediatamente spostare la carretta da quel punto e se non l’avesse  fatto avrebbe chiamato il Centurione Filippus. Il povero ed inerme bottaio non se la cacoas proprios. Quindi, il vice Demos fece intervenire il Centurione Filippus che subito incominciò a scriptus quello che diceva il vice Demos.A questo punto,come afferma Senecaz, intervenne l’osten Linas che si schierò a favore del povero bottaio . Tra  l’osten Linas e il Vice Demos,come ci racconta il grande filosofo romano, si ebbe una vera e propria   lite fatta di insulti e parolacce che sfociò in un affanculos generale.  A nostro avviso quest’ultimo termine che usa il grande filosofo romano si inserisce in quella teoria politico filosofica che regnava a Piana Calatiae in quel periodo e cioè EGO SUM,SAPENTAE MEA,IN CULO VOBIS . Inoltre, abbiamo  trovato e letto una osservazione di Senecaz che dice “sed oportuit haec omnia facere?”  (ma si serviva fare tutto questo?).

         

1 commento:

Anonimo ha detto...

Senecaz uno scrittore sempre attuale 😂😂