UNA VICENDA INIZIATA AI PRIMI GIORNI DI MARZO 2020,
allorquando erano state 17 le persone colpite dalle misure cautelari eseguite dai carabinieri del NAS diretti dal tenente colonnello Vincenzo Maresca. L’inchiesta era stata coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Maria Antonietta Troncone. L’operazione aveva portato a cinque arresti in carcere, nove ai domiciliari e cinque misure sospensive e interdettivi. A queste ultime due misure era stato sottoposto il medico di base il Dr. Francesco Riccio ed anche i suoi colleghi il Dr. Barbato e il Dr. Pardi .I tre professionisti, per dimostrare la loro innocenza o la loro estraneità ai fatti, hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli che ha accolto le loro istanze in data 18 06 2020 concedendo loro la immediata reintegra nell’esercitare la professione medica di medico di base. Da questa data ad oggi l’ASL provinciale di Caserta non ancora riassegna loro la convenzione sospesa e cioè il posto di medico di base nelle rispettive sedi ricoperte prima di tutta la vicenda. Tutto ciò ha creato e sta creando forte disagio ai pazienti in quanto proprio i pianesi devono andare a Pontelatone a farsi prescrivere i farmaci di uso giornaliero dalla Dr.ssa C.Tranquillo nominata dall’ASL sostituta del Dr.F.Riccio. Noi del blog riflettiamo sui fatti e diciamo ma quanto ci vorrebbe per fare un reintegro o riassegnare una convenzione ,sospesa dall’ASL tessa, sulla scorta dell’ordinanza del Tribunale del Riesame .Inoltre, infangare qualsiasi persona in questo caso dei professionisti ci vuole un batter d’occhio mentre per riabilitare ci vuole la mano di nostro dio pure che ci siano tutti presupposti per farlo. Noi auguriamo ai tre medici di poter ritornare al più presto a svolgere la loro professione di medico di base.
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