CRISI ECONOMICA, BANKITALIA, RIPRESA C’È MA PRESENTA INCERTEZZE.
In Italia
stenta a riavviarsi la crescita. In maggio la produzione industriale ha subito
una flessione inattesa, comune all’area dell’euro, in parte attribuibile a
effetti di calendario. Le informazioni disponibili suggeriscono un sostanziale
ristagno dell’attività anche nel secondo trimestre.
Così la Banca d’Italia
nell’ultimo bollettino economico. Alcuni segnali favorevoli sono emersi
nell’avvio dell’anno per la domanda nazionale. I consumi delle famiglie sono
cresciuti per la prima volta dall’inizio del 2011, anche se marginalmente. Sono
aumentati anche gli investimenti in macchinari e attrezzature, che rispondono
rapidamente al mutare delle prospettive della domanda. Vi sono segnali di
miglioramento delle condizioni del credito, ma ancora marginali e incerti. I
sondaggi più recenti presso le imprese indicano un’attenuazione delle
difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari. Iprestiti al settore privato
continuano però a ridursi, risentendo anche del debole quadro congiunturale. Il
costo del credito per le società non finanziarie è in calo, ma resta superiore
a quello dell’area dell’euro di circa 70 punti base. Le proiezioni della Banca
d’Italia per l’economia italiana nel biennio 2014-15 prospettano una ripresa
moderata, non esente da significative incertezze. Il Pil crescerebbe attorno
allo 0,2 per cento nella media dell’anno in corso, con rischi al ribasso;
aumenterebbe dell’1,3 nella media del 2015. L’inflazione sarebbe pari allo 0,4
per cento nel 2014 e risalirebbe allo 0,8 l’anno prossimo. Il graduale ritorno
alla crescita presuppone un andamento favorevole degli scambi internazionali e
un rafforzamento della domanda interna, che beneficerebbe anche dei
provvedimenti di sostegno ai redditi da lavoro più bassi e dei pagamenti dei
debiti commerciali della Pubblica amministrazione. -
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