PIANA DI MONTE VERNA,CON QUESTA FRASE , “di essere disponibile, sin da ora, a sottoscrivere la convenzione per l’ambito C4, se rispetta totalmente quanto riportato nel piano sociale regionale e venga riconosciuto il ruolo istituzionale all’organismo di coordinamento”, IL NOSTROMO “LO SINDACO” RISPONDE AL SUO COLLEGA V.CAPPELLO E CITA ANCHE UNA FAMOSA FRASE “ma mi faccia il piacere”.



Non ha esitato a replicare il nostromo “LO SINDACO” dr.R. Santabarbara al presidente dell’AMBITO C4 V.Cappello. Noi di Rinascita Pianese,apprezziamo colui che ha il coraggio di difendere e dire sempre e in ogni luogo con orgoglio le  proprie idee,pubblichiamo il testo che dice…



"Gent.mo Sindaco Cappello, ricordando un passaggio delle confessioni di Sant’Agostino, mentre leggo la tua ultima nota richiamata in oggetto, posso affermare che spesso “succede che noi, a cuor leggero chiamiamo menzogna ciò che menzogna non è, mentre poi riteniamo lecito il mentire quando si tratta di una menzogna giustificata”. Ti ricordo che il coordinamento istituzionale si è tenuto a distanza di poche ore dal consiglio comunale durante il quale abbiamo deliberato le modalità di adesione all’ambito C4, pertanto, quando abbiamo discusso l’argomento richiamato nella tua nota in oggetto, non avevo ancora firmato la delibera, perché predisposta proprio nella mattinata di mercoledì 11 settembre scorso, mentre venivo alla riunione di coordinamento. Ho più volte detto, durante le tue petulanti insistenze nel farmi sottoscrivere la convenzione d’ambito, che la delibera non riportava esattamente l’obbligo da parte del sottoscritto a firmare il predetto atto, ma, indicava alcune importanti e indispensabili integrazioni da apportare allo stesso e, in subordine, mi autorizzava a firmare anche lo schema predisposto dall’ufficio di piano. Siccome durante la riunione ti sei limitato a leggere soltanto la parte del deliberato, di tuo interesse, senza nemmeno prendere in considerazione le proposte avanzate dal mio consiglio comunale, non ho ritenuto di apporre la mia firma sotto quel documento, non a caso definito “Convenzione”. Detto ciò, ribadisco quanto già affermato più volte, anche attraverso dichiarazioni pubbliche: contesto lo schema di convenzione perché tale atto, così come predisposto dall’Ufficio di Piano (composto da personale esterno con incarichi professionali di natura privatistica prorogati oltre la scadenza del termine per ben due volte), possa configurare una violazione delle disposizioni in tema di reclutamento del personale, finalizzata a favorire la prosecuzione degli incarichi esterni. Le modifiche ritenute indispensabili apportare alla convenzione, dal Comune di Piana di Monte Verna, erano (e lo sono) meritevoli di considerazione, in quanto, nelle precedenti gestioni si era verificato che partecipavano alle riunioni di coordinamento persone delegate dai Sindaci del vecchio ambito C6, che non avevano alcuna rappresentanza istituzionale (Sindaco, Assessore o Consiglieri) e, in alcuni casi non erano nemmeno cittadini di quella comunità, ma semplici professioniste che lavoravano per l’ambito stesso sotto direzione della coordinatrice. Chiedevo inoltre di ampliare l’art. 8 dell’accordo (Ufficio di Piano), in quanto, ritenuto dallo scrivente molto scarno e, a mio avviso, tendente a favorire la riassunzione di personale esterno anziché utilizzare funzionari in servizio presso i Comuni dell’Ambito o della ASL (mai interpellata ufficialmente in tal senso), come prospettato nel Piano Sociale della Regione Campania. Sai bene che, nel piano sociale regionale, detto ufficio è definito “organismo al quale vanno garantite tutte le prerogative istituzionali e tecniche di autonomia gestionale nel rispetto dell’indirizzo programmatico, in quanto struttura strategica per la governance dell'intero sistema, suggerendo inoltre di raggiungere l’obiettivo di stabilizzare il più possibile tale struttura”. Affidando continuamente incarichi a persone esterne, queste non potranno mai avere poteri di rappresentanza istituzionale per conto degli enti convenzionati, cosa che invece possiede un dirigente, un responsabile di area oppure un funzionario della ASL. Altro punto che avrei voluto inserire nell’accordo di programma riguardava il Servizio Sociale Professionale, settore che, giustamente, la Regione individua strategico per i Comuni, per l’Ufficio di Piano e, soprattutto per i cittadini, prevedendo addirittura un assistente sociale ogni 10.000 abitanti. Tale figura professionale dovrebbe essere considerata, sin dalla stesura di una convenzione tra enti, indispensabile per il funzionamento dell’intero servizio che eroghiamo al cittadino, invece si è ritenuto di non menzionare proprio nella convenzione e affidare tale servizio a cooperativa che hai scelto senza evidenza pubblica. Come puoi comprendere dalle motivazioni suesposte, la scelta del sottoscritto di non sottoscrivere la convenzione per la costituzione dell’ambito C4, così come proposto, è determinata da una forte responsabilità e tutela precauzionale del mio Comune rispetto a chi: pone artificiosamente le basi per attuare sprechi di risorse pubbliche destinate alle fasce deboli della nostra società, intende gestire molto approssimativamente i servizi fondamentali come il servizio sociale professionale, nonché considera il coordinamento istituzionale al pari di una riunione di condominio, dove può partecipare un chicchessia, assumendo decisioni importanti per conto di quella comunità per la quale è stata delegato. Ribadisco infine di essere disponibile, sin da ora, a sottoscrivere la convenzione per l’ambito C4, se rispetta totalmente quanto riportato nel piano sociale regionale e venga riconosciuto il ruolo istituzionale all’organismo di coordinamento. In merito alla tua analisi fatta nell’esporre i costi previsti nel piano di zona, preferisco inviarti una nota a parte, perché, troppe contestazioni mosse sulla gestione dell’ambito, possono determinare confusioni nei conteggi. 


ED ECCOLA LA NOTA A PARTE CHE FA SEGUITO A QUELLA SU ESPOSTA. - Gent.mo collega Cappello, comprendo le difficoltà che trovi nel giustificare i tanti sprechi programmati dal tuo piano di zona, ma, di quei beni e servizi tanto costosi, che ritieni necessari allo svolgimento delle attività, ne vorrei proprio conoscere l’indispensabilità e il dettaglio a consuntivo, inoltre, dei costi generali relativi alle strutture utilizzate per l’ambito se ne dovrebbe fare carico il Comune capofila, così come avveniva in qualche altro Comune del vecchio ambito C6 (vedi Centro per la Famiglia). Visto quelli che hai elencato, non mi sarei meravigliato se avresti incluso anche il fitto dei locali ed il caffè e pasticcini che vengono consumati durante le pause di lavoro. La pulizia dei locali, l’assicurazione, il materiale per la comunicazione (?) e pubblicità (?), le spese di energia elettrica e la contabilità del personale, gli oneri per la sicurezza (ab-biamo assolto a tutti gli obblighi previsti dal D. Lgs. 81/2008? Non me ne ero accorto!), ammontano alla modica cifra di € 39.000,00 in sette mesi? Se confermi (e non puoi fare diversamente), corrispondono a poco meno di €/mese 5.600,00 e ad €/anno 67.000,00 circa; per te sono congrui e spesi bene? Caro sig. Cappello, ti rispondo con una frase del mitico Totò: “ma mi faccia il piacere“. Lo vuoi capire che stiamo parlando di soldi pubblici destinati al sociale? Evitiamo di fare demagogia spinta e cerchiamo di razionalizzare i costi, offrendo più servizi ai cittadini che ne hanno maggiormente bisogno! Per quanto concerne i coordinatori dei servizi, non credo di dover scrivere a nessun organismo sopra comunale, perché la scelta di istituire questa nuova figura è soltanto tua e della tua coordinatrice; se affidiamo la gestione a cooperative, il cui fine non è lucrativo, sarà compito delle stesse gestire e coordinare il suo personale, pagando tale servizio con i risparmi ottenuti dai compensi loro corrisposti. Sappiamo bene che le cooperative sociali, proprio per far fronte ai costi di gestione e coordinamento, trattengono una percentuale del 20% circa sul costo orario che l’ambito riconosce per ogni operatore, rileggi la nota ricevuta dalle assistenti sociali, “obbligate” a passare da una gestione diretta (avevano un contratto di collaborazione con l’ambito C4 fino a giugno 2013), alle dipendenze della Cooperativa Sociale Nursing Service a r.l., incaricata dal tuo Comune con affidamento diretto e senza espletamento di gara ad evidenza pubblica! Chiarito ciò, mi spieghi perché dovremmo corrispondere alla cooperativa incaricata per la gestione di alcuni servizi sociali, anche tutte quelle risorse aggiuntive per il coordinamento (57.000,00 in periodi che variano tra i 5 e i 7 mesi)? Se non riesci a reperire cooperative disposte ad espletare i servizi alla persona, senza che le vengano riconosciuti anche questi costi, fammelo sapere, perché ti faccio avere un elenco infinito di aspiranti a tale incarico. Cerchiamo di non essere troppo generosi con i soldi pubblici, perché è facile prendere posizioni scomode se sono gli altri a dover pagare… Per quanto riguarda l’ufficio di piano, sono ancora in attesa di ricevere la copia della tua lettera fatta alla ASL, dove avremmo dovuto chiedere personale disponibile da impiegare nelle varie posizioni lavorative previste dal piano sociale regionale, nonché di poter leggere la loro risposta negativa a tale richiesta. Nell’ipotesi “forzata” di dover ricorrere a personale esterno, che sono sempre le stesse persone da oltre 10 anni, non pensi che dovremmo ridurre i loro impegni per l’ambito, visto che abbiamo deciso di esternalizzare i servizi a cooperative? Come sai, la riduzione (e non incremento) delle ore di lavoro, abbinata alla riduzione del costo orario, comporta un notevole abbattimento dei costi per tale ufficio? Ti rendi conto che, l’ufficio di piano, grava sul F.U.A. per importi che superano i 140.000,00 euro l’anno, mentre altri ambiti ne spendono meno della metà? Ti chiedo di essere corretto nell’esporre le tue evanescenti giustificazioni a tali sprechi, perché gli 83.075,00 euro sono i costi per sette mesi di lavoro (luglio – dicembre 2013), hai forse dimenticato che queste persone percepiscono il loro lauto compenso dal primo gennaio scorso, senza interruzioni? Fatti bene i conti e vedrai che quadrano con i valori che ti ho indicato! Vedi, caro collega Cappello, quando comprenderai che: ridurre al minimo indispensabile i costi generali dell’ambito, evitare di istituire nuove figure professionali di nomenclatura Regionale o Ministeriale che sia, abbattere del 60% i costi dell’ufficio di piano, continuare a tenere attivo il servizio trasporto disabili, aumentare le risorse destinate al contrasto alla povertà, aumentare le ore di assistenza domiciliare, organizzare un servizio sociale professionale in modo serio e ben programmato, ecc… non perderai sicuramente i 3 milioni di euro per la gestione dei servizi sociali d’ambito, saremmo però sulla buona strada per dare esempio di un’amministrazione efficiente e capace anche di gestire i servizi sociali dell’ambito C4, inoltre, potrai dimostrare anche ai tuoi cittadini e al tuo consiglio comunale di essere un bravo Sindaco. Per quanto sopra esposto e, richiamando la mia precedente lettera di riscontro alla nota in oggetto, mi auguro che una volta per tutte avrai compreso, sia la mia motivazione a non sottoscrivere quella convenzione così come predisposta dalla coordinatrice dell’ufficio di piano, sia il motivo per il quale ho votato contro al piano di zona d’ambito, la cui legittimità di inoltro alla Regione Campania è di dubbia validità, in quanto predisposto da un ambito (C4) non ancora costituito. Auspicando di poter riscontrare, in futuro, una tua posizione meno autoritaria nella gestione del nostro ambito, mi auguro che, le integrazioni richieste dal sottoscritto, possano essere accolte nello schema di convenzione ed il piano di zona rivisitato e ridiscusso in coordinamento istituzionale, anche a più riprese, se ce ne fosse bisogno, purché volto a dare maggiori servizi ai cittadini ed a razionalizzare gli sprechi, colgo l’occasione per porgere distinti saluti."


 

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