Uccisa una ragazza a Brindisi davanti a scuola da una bomba.

Oltre allltre alaanti a scuola gualena povera studentesca morta,Melissa Bassi,ci sono altre sette ferite davanti all’istituto intitolato alla moglie di Falcone. C’è una pista: interrogato ex militare esperto di esplosivi ed elettronica.

Alle sette e cinquanta di ieri mattina tre bombole di gas tenute insieme da un innesco comune e probabilmente azionate da un timer sono esplose squarciando l’aria del polo scolastico di Brindisi. Erano nascoste dietro un cartellone pubblicitario poco lontano dall’istituto per i servizi sociali, la moda e il turismo Francesca Laura Morvillo-Falcone. Tre esplosioni a distanza brevissima l’una dall’altra lasciano sulla strada otto ragazze. Tutte sono appena scese dal pullman di linea che ogni mattina le porta a scuola dai paesi della provincia verso gli istituti di via Aldo Moro e dintorni. Melissa Bassi 16 anni di Mesagne, perde subito un braccio e resta a terra accanto ad un cassonetto dei rifiuti. Morirà pochi minuti dopo al pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi.Gli inquirenti subito hanno cominciato a visionare i video di sorveglianza intorno alla scuola. In uno in particolare ci sarebbero elementi giudicati «molto utili» per identificare gli autori dell’attentato. Nella notte, poi, gli investigatori hanno lungamente ascoltato in Questura un ex militare esperto di esplosivi ed elettronica e i suoi familiari avrebbero una rivendita di bombole di gas. Non è trapelato, però, nulla sulla sua posizione.L’attentato davanti alla scuola potrebbe essere stata la risposta ad un’operazione di polizia chiamata «Die Hard» che il 9 maggio ha portato in carcere 16 esponenti della mafia locale. L’aria a Mesagne e dintorni era pesante già da una decina di giorni. Da quando ignoti hanno incendiato l’auto di Fabio Marini, il presidente dell’associazione antiracket di Mesagne. Resta il dolore. Tre giorni di lutto cittadino voluti dal nuovo sindaco Mimmo Consales. E domani un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con il ministro Annamaria Cancellieri.

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