
Nastro da pacchi sulla bocca e fascette di plastica ai polsi di due tunisini riportati in patria dalle autorità italiane. E ai passeggeri che protestano, gli agenti dicono: "E' una operazione normale"
E' diventata un caso la denuncia via Facebook di un passeggero che
viaggiava ieri sul volo di linea Alitalia Roma-Tunisi delle 9:20 ed ha
assistito al trattamento inumano di due cittadini tunisini che venivano
rimpatriati dalla polizia. Seduti nelle ultime file dell'aereo i due
erano immobilizzati, imbavagliati con nastro da pacchi marrone e
bloccati mani e piedi. Tutto intorno gli altri passeggeri, come se nulla
fosse. Alla richiesta di avere spiegazioni, al passeggero è stato detto
di riaccomodarsi al posto e che si trattatava di una normale operazione
di rimpatrio condotta dalla polizia. Routine, insomma. A raccontarlo è Francesco Sperandeo, filmaker, che è riuscito a scattare di nascosto una fotografia e l'ha pubblicata su Facebook 1Accompagnata da un post in cui descrive quello che ha visto. Ecco il
testo del post completo: "Guardate cosa è accaduto oggi sul volo
Roma-Tunisi delle 9,20 Alitalia. Due cittadini tunisini respinti
dall’Italia e trattati in modo disumano. Nastro marrone da pacchi
attorno al viso per tappare la bocca ai due e fascette in plastica per
bloccare i polsi. Questa è la civiltà e la democrazia europea. Ma la
cosa più grave è stata che tutto è accaduto nella totale indifferenza
dei passeggeri e alla mia accesa richiesta di trattare in modo umano i
due mi è stato intimato in modo arrogante di tornare al mioposto
perché
si trattava di una normale operazione di polizia… Normale???
Sono riuscito comunque a rubate una foto! Fate girare e denunciate!L'immagine ha rapidamente avuto oltre mille condivisioni.
aggiungendo altri particolari. I due tunisini erano seduti separati,
uno da una parte uno dall'altra nelle ultime file del velivolo. "Sulla
bocca era applicata una mascherina da ospedale, fermata con del nastro
adesivo", spiega Sperandeo. Alla richiesta di informazioni sollevata dal
passeggero, sia gli assistenti di volo che gli agenti che
accompagnavano i due tunisini, presentatisi come personale della polizia
di Stato, gli hanno intimato di sedersi, rassicurandolo sulla
"normalità" dell'operazione.
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