CASO DECO', ECCO COSA DICE LA LEGGE

 

Siamo in contatto con la famiglia Barbiero che ...........
nei prossimi giorni ci invierà tutta la documentazione e ci occuperemo anche di questa vicenda  come sempre facciamo a titolo gratuito e per il solo fine di salvaguardare legalità e trasparenza...
E pensare che qualcuno che non sa rispondere al blog va dicendo per screditarci che abbiamo dei finanziatori tra imprenditori di Piana, di cui alcuni operano  a Piana e altri fuori tra Piedimonte e Caserta. Li chiama sponsor perchè non sa nemmeno che significa sponsorizzare qualcuno, dato che lo sponsor si fa con l'immagine.
TUTTE BALLE da piccoli uomini...

Torniamo al Caso Decò sul quale daremo battaglia a tutti, magistratura, politica tutti...
Partiamo dalle fonti nazionali e sovranazionali in cui mi sono laureato...
La proprietà è tutelata dall'art. 42 Cost...
"La proprieta' privata puo' essere, nei casi preveduti dalla legge,
e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale." Art. 17 Carta di Nizza "Ogni individuo ha il diritto di godere della proprietà dei beni che ha acquistato legalmente, di usarli, di disporne e di lasciarli in eredità. Nessuno può essere privato della proprietà se non per causa di pubblico interesse, nei casi e nei modi previsti dalla legge e contro il pagamento in tempo utile di una giusta indennità per la perdita della stessa. L'uso dei beni può essere regolato dalla legge nei limiti imposti dall'interesse generale. Art. 1 Protocollo addizionale Cedu "Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno può essere privato della sua proprietà se non per causa di utilità pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale. Le disposizioni Precedenti non portano pregiudizio al diritto degli Stati di mettere in vigore le leggi da essi ritenute necessarie per disciplinare l'uso dei beni in modo conforme all'interesse generale o per assicurare il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle ammende.
Ancora diciamo una cosa molto importante... Negli anni settanta le licenze edilizie erano concesse dal Sindaco che è il rappresentante della popolazione. Se il rappresentante che è votato dal popolo fa una scelta di questo genere è una scelta della collettività e se la collettività per 50 anni ha taciuto significa che non arrecava pregiudizio all'ambiente. Ora può un pregiudizio economico di un competitor che non era nemmeno nato quando si è verificata la cosa portare ad una confisca?
I giudici tutelano l'ambiente o il supermercato?
Lo stato e il comune restituiranno tutti i soldi intascati dalle tasse in questi anni?

Inoltre per la CEDU la confisca che è stata disposta può essere disposta solo se c'è una condanna  e la colpa di chi ha commesso l'abuso edilizio. Nel nostro caso non c'è questa colpa perchè parliamoci chiaro ammesso e non concesso che c'è la struttura è stata acquistata all'asta e quindi certamente non c'è la colpa degli acquirenti...

La Corte di Giustizia delle Comunità Europee pone particolare attenzione alla tematica del diritto di proprietà, essendo la sua nozione «legata alla valorizzazione di un’economia di mercato, in cui la tutela della proprietà deve anche garantire la piena concorrenza».

Ad avviso della Corte di Giustizia il diritto di proprietà privata configura un diritto fondamentale che deve essere contemperato con altri interessi comunitari e la cui limitazione può avvenire mediante l’utilizzo del parametro degli «obiettivi di interesse generale» nonché dell’interesse generale pubblico che si intende perseguire. Nel nostro caso la concorrenza viene violata perchè si da la possibilità ad un solo operatore di stare sul mercato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il problema fondamentale sta nel fatto che qui si tratta soprattutto di concorrenza sleale. Bisogna porre fine a questo monopolio creato da persone che sanno dove 'mettere mano'. La giustizia Divina vincerà comunque tranquilli. E poi il popolo Caiatino da quando ha chiuso il decó ... Le persone si spostano fuori per la spesa tutti hanno capito il movimento sporco della concorrenza. Tempo al tempo.