Oggi 25 novembre si celebra a livello internazionale la giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne,
interviene su Rinascita Pianese la nota professionista Orsola Farina addicendo che tutto ciò è….una ferita da cicatrizzare! Siamo ben lieti di ospitare e di pubblicare il contributo dato sull'argomento dalla psicologa che afferma:
Sempre più spesso sentiamo parlare di violenza di genere o di violenza contro le donne, l’ ONU con il termine violenza di genere indica “ogni atto di violenza in base al sesso che produca o possa produrre danni o sofferenze fisiche, sessuali, psicologiche, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata”. Secondo i dati Istat, il 31,5% delle donne di età compresa tra i 16 - 70 anni ha subito nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale. La persona vittima di violenza è perseguitata nel presente e vive in un costante stato di ansia e paura. Il persecutore si costruisce un autoinganno disfunzionale e mette in atto comportamenti definiti persecutori. Essi costituiscono l ‘insieme di condotte vessatorie quali molestie, minacce, atti lesivi e possono riguardare sia singoli comportamenti e sia la loro reiterazione nei confronti della vittima.
Moltissimi casi di violenza si consumano all’interno delle mura domestiche.
Chi è il persecutore?
E’ colui che vuole avere il controllo sull’altra persona, colui che non è in grado di leggere i segnali di rifiuto della vittima e ogni rifiuto, alimenta la ricerca di controllo e contatto con la vittima. Il persecutore si costruisce un autoinganno disfunzionale, ha pensieri intrusivi, comportamenti ossessivi e l ‘emozione di base è la rabbia.
Quali sono gli effetti della violenza sia fisica che psicologica?
- Disturbi di ansia;
- Disturbi ossessivo – compulsivi;
- Disordini alimentari;
- Comportamenti autolesivi;
- Depressione;
- Disturbi del sonno e della concentrazione;
- Disturbo post – traumatico da stress.
Spesso la vittima non racconta ciò che subisce e questo atteggiamento, porta al rimandare il “chiedere aiuto”.
Perché la vittima evita di raccontare la violenza?
Nella vittima si istaura il meccanismo del rimandare o di evitare di parlare sia paura che per vergogna. Una delle sensazioni più negative che prova la vittima è quella “che sia colpa sua”.
E’ molto importante il “chiedere aiuto” da parte della vittima e l’intervento da mettere in atto e sia di natura legale che psicologica.
“L’inizio dell’amore spesso è simultaneo. Non così la fine. Da ciò nascono le tragedie” Morandotti
Dott.ssa Orsola Farina
Psicologa – Psicoterapeuta
Ricercatrice e Affiliata Ufficiale del Centro di Terapia Strategica di Arezzo
CTU
Coordinatrice presso Struttura per anziani
Ricordiamo che a Piana di Monte Verna vi è una panchina rossa donata dall'ASD RINASCITA PIANESE, nel nome del Presidente Sig. Luigi Matarazzo.
Nessun commento:
Posta un commento