“IL CASO RICCIO“ UNA GIUSTIZIA CHE NON E’AFFATTO GIUSTIZIA…..

Il problema della giustizia nel procedimento esecutivo - AUGE

L’altro giorno il Dott. Francesco Riccio tramite una email.....

ci ha inviato una lettera in  cui dice…

Gentile direttore,

è dal 4 marzo che volevo scriverti, il testo mi è passato in mente tutte le notti(insonni) da allora, poi il giorno dopo, come un automa senza connessione cerebrale non ricordavo alcunché se non un vuoto enorme in testa e un ansia opprimente, quella senza ione che in 34 anni di carriera mi è stata spiegata in tutti i dettagli. Adesso capivo veramente!!! Spiego per sommi capi cosa é successo, ti racconto come la malagiustizia, il coronarovirus e successivamente la (mala) burocrazia hanno distrutto un essere umano. In poche parole sono stato accusato di aver emesso nel 2014/2015 n. 8 ricette false per accertamenti. False significa che le ricette non le ho consegnate ai pazienti ma al proprietario del laboratorio che mi ha dato la percentuale, facendo i calcoli su 134 avrei guadagnato (forse) una ventina di euro. Nel 2017  gli 8 pazienti chiamati dai carabinieri spiegano che la ricetta è stata regolarmente consegnata nelle loro mani e quindi gli accertamenti sono stati regolarmente svolti. Quindi?????? Nel 2020(5 anni dopo) sono indagato per truffa e falso, in una inchiesta dove c'è di tutto.. Voto di scambio elezioni regionali del 2015 ed altro. Dal 4 marzo ho passato tutte le notti insonni nella sperando di ritornare presto dai miei pazienti ed amici e magari sorriderci su. Sai quando ti senti "malato" ti affidi a tutte quelle persone che possano darti conforto, aspetti una telefonata che non arriva (quasi mai). Si scatena la delusione, il rancore. Poi ti affidi al professionista(psicologo) che legge la tua mente, ti spiega che c'è chi non ti chiama per non farti pesare l evento negativo, chi ha paura di essere eventualmente intercettato, chi pensa che sei un delinquente, chi.. Chi.. Chi.... Poi in attesa del riesame il coronarovirus spazza tutto.. Tempo.. Mente.. Dal 20 marzo la sentenza arriva il 18 giugno, un tempo enorme senza stipendio e con spese ingenti affrontate e da affrontare. Il 18 giugno il tribunale del riesame annulla la sospensione e mi reimmette al lavoro, da allora nulla nonostante le varie diffide fatte all’Asl dagli avvocati dei 3 medici e nonostante il parere favorevole dell’avvocato dell’ Asl. Zero. Il direttore dell’ASL non firma, senza spiegare perché si o perché no. Nulla, zero. Venerdì scorso abbiamo fatto ricorso con procedura d urgenza al tribunale del lavoro. Adesso basta!! Vorrei dire tante cose ai miei pazienti, ai miei amici, a chi mi ha dato conforto, a chi se ne è fregato, a chi ha cambiato subito medico, a chi mi aspetta ricordandomelo spesso. Caro direttore era un piccolo sfogo, ogni uomo è diverso, come diceva Pirandello, uno nessuno e centomila. É la nostra natura. Ritornerò presto. 

Franco riccio 

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