Un amichevole, affettuoso
pensiero del Prof; Geppino Buonomo sulla pubblicazione dell' ultimo testo
" poetico " del Prof. Michele Nappa. L' Umanità, senza. distinzione
di colori o di razze, oggi più che mai, ha bisogno di prospettive e di certezze
di pace e di fratellanza tra gli uomini.
Le barriere, che dividono popolo da
popolo, devono sempre più scomparire, per creare Patrie più grandi, aperte al
civile dialogo, per la realizzazione di serenità di beni " comuni ". Un primo esempio concreto di apertura al confronto tra grandi Potenze
Mondiali, finalizzato alla distensione nel Mondo, per la verità, avvenne 1' d
dicembre 1987, ad opera dei due leaders, rappresentanti dell' America e della
Russia, con 1' approvazione del Trattato condiviso, che condusse alla
distruzione degli Euromissili. - Decisione saggia questa, che fu da tutti
apprezzata e ritenuta un segnale di grande civiltà. - Su queste linee direttrici
e di marcia s'innesta, l'ultimo Carme poetico del Prof. Michele Nappa,
(originario di Alvignano, naturalizzato pianese}, che va sotto il titolo di
" Ritorno amaro ", di 240 versi liberi, ordinati in 24 poesie,
tradotti in lingua Inglese dalla Dott.ssa Gerardina Capuano e da Ivan Xavier Massoli, che rievocano le dolorose e
drammatiche vicende del conflitto Iracheno . Esso ( tale testo ), nei suoi
contenuti generali, è per tutti un monito di verità assiomatica ed eterna, che, per logica deduttiva può essere così sintetizzato
: la guerra è motivo di morti e di rovine e, come tale, va scongiurata, giacché
è una forma di follia umana, causa di disagi economici e morali, fonte di
discriminazioni sociali.
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