PIANA DI MONTE VERNA, COME SI VOLEVA DIMOSTRARE: IL TAR ACCOGLIE I RICORSI DELLA CIRIO AGRICOLA S.R.L E ANNULLA I PROVVEDIMENTI DEL RECUPERO DI 180.000 EURO .



IL TAR (TIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE) DI NAPOLI HA DATO RAGIONE ANCORA UNA VOLTA ALLA CIRIO SUI FAMOSI ONERI DI URBANIZZAZIONE CHE ERANO STATI INSERITI NEL BILANCIO 2013 DALL’AMMINISTRAZIONE GUIDATA DA RAFFAELE SANTABARBARA.



E’ arrivata la sentenza che ha accolto le ragioni della CIRIO AGRICOLA sugli oneri di urbanizzazione per vecchie licenze di costruzioni per stalle e fienili. Si tratta di 180.000 euro circa che il Comune di Piana, richiedeva all’azienda agricola , che fa capo al gruppo Benetton, per oneri di urbanizzazione relativi ad anni a dietro. Su queste somme l’Amministrazione Santabarbara che contava di incassare, aveva costruito il bilancio 2013, contro il parere dei responsabili degli uffici e del segretario comunale. Questi ultimi , infatti, non ritenevano veritiere queste somme e avevano espresso parere negativo, ma nonostante tutto l’amministrazione dell’epoca votò il bilancio, forse, per tirare a campare fino alla scadenza del mandato elettorale. Sappiamo come è andata a finire, la nuova Amministrazione ha dichiarato il dissesto finanziario, e ora è arrivata la conferma del Tribunale amministrativo della Campania. Ma adesso che succederà? Di chi sono le responsabilità? I cittadini purtroppo dovranno pagare di tasca loro per ripianare il disavanzo finanziario del Comune e l’Amministrazione attuale dovrà farsi carico di tutta questa situazione. Ricordiamo che durante l’assemblea che votava il dissesto nell’estate passata, la Minoranza se ne lavava le mani e usciva dall’aula al momento della votazione con tutta una serie di motivi che poco ci azzeccavano. Si afferma ciò anche perché nei giorni seguenti si diceva che il dissesto forse non veniva nemmeno approvato dalle autorità competenti perché la situazione non era così grave come si voleva far credere. Invece la situazione e difficile e se ci sono delle responsabilità da dover accertare, in questo momento si deve avere un senso di responsabilità nei confronti di noi cittadini che va oltre la polemica politica da quattro soldi. Il Comune non ha soldi  e i   debiti che il commissario accerterà, ce li porteremo dietro per molti anni. Il Commissario è stato nominato e dovrà far fronte alla situazione, e ora non è il momento delle polemiche ma quello di guardare al nostro interesse. Al dire del vero,  per troppi anni, la politica si è fatta solo sulla voglia di prevalere sul nemico storico, i risultati sono quelli che stiamo vivendo. I protagonismi non importano più a nessuno, e chi crede in questo periodo di costruirsi un futuro con qualche articolo, diciamo di assumersi le proprie responsabilità che non significano le chiacchiere e il buonismo di facciata , ma i fatti concreti. A chi si è trasformato in un difensore del territorio e della natura, solo perché partecipa a convegni, diciamo di affrontare le cose che interessano alla gente e di lasciar perdere le poesie e i consigli di quelli nel passato non ha dimostrato di convincere nessuno con le sue idee.
NOI DI RINASCITA PIANESE NEI PROSSIMI GIORNI STUDIEREMO LE RELAZONI CHE FURONO ALLEGATE AL DISSESTO E VI DAREMO CONTO DI QUELLO CHE CI ASPETTA MEI PROSSIMI ANNI E LO POSSIAMO AFFERMARE A TESTA ALTA PERCHE’ SENZA PAURA IN QUESTI ANNI VI ABBIAMO RACCONTATO LA VERITA’ DELLE COSE  E NON ABBIAMO AVUTO LA PRESUZIONE DI CANDIDARCI DOPO ESSERCI NASCOSTI PER ANNI, PER POI SPUNTARE ALL’IMPROVVISO A DIRE COSE CHE NON STANNO NE IN CIELO E NE I TERRA.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Egr. direttore
anche questa volta, purtroppo per noi pianesi, le dobbiamo dare ragione perché, a suo tempo già aveva visto giusto.
Ci tenga informati costantemente, i cittadini hanno bisogno di conoscere la verità e lei è l'unica persona che in questi anni ha informato in modo chiaro e corretto.

Anonimo ha detto...

Adesso, alla luce dei fatti, l'attuale Amministrazione, prima di impugnare questa sentenza, come ha fatto il precedente sindaco con la precedente controversia, potrebbe pensare ad una transazione con la Cirio?

Anonimo ha detto...

Direttore le sfugge un passaggio: viene classificato imprenditore agricolo professionale - IAP - colui che, in possesso di conoscenze e competenze professionali, dedica alle attività agricole di cui all'art. 2135 del codice civile, direttamente o in qualità di socio di società, almeno il cinquanta per cento del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi dalle attività medesime almeno il cinquanta per cento del proprio reddito globale da lavoro. A tal proposito una società, di persone o di capitale, per godere dei diritti previsti per la categoria di imprenditore agricolo deve avere almeno un socio con i requisiti di cui sopra. La società Ex Cirio, all'atto della richiesta dell'autorizzazione a costruire, non aveva alcun socio in possesso di tale requisito. Quanto sopra asserito implica alla ex Cirio provvedere al pagamento degli oneri di urbanizzazione per poter ottenere il rilascio del titolo a costruire. L'errore dell'Ente è stato quello di non richiedere gli oneri prima del rilascio del titolo a costruire in quanto, visti l'ingente importo, l'azienda poteva decidere di ritirare la licenza e non procedere alla realizzazione dell'opera. Questa distrazione è costata cara alle casse dell'Ente procurando un mancato incasso. La cosa che mi desta il dubbio è la seguente: queste cifre potevano essere considerate esigibili e messe a bilancio? In caso contrario potremmo parlare di un falso in bilancio? Chi rimborsa l'ente per il mancato introito? Direttore aiutaci a trovare le risposte