Operazioni delle squadre mobili di Caserta e Firenze. Ai domiciliari due poliziotti in servizio alla presidenza del Consiglio e alla Camera dei Deputati. Le Squadre mobili di Caserta e Firenze, coordinate dallo Sco, hanno arrestato 18 persone, alcune delle quali ritenute legate al clan dei Casalesi. Sono coinvolte in un'inchiesta della Dda di Napoli su infiltrazioni in Toscana.
Ai domiciliari due poliziotti in
servizio alla Presidenza del Consiglio e alla Camera dei Deputati. Non si
esclude un collegamento con il caso Scajola ma la Procura chiarisce: "Al
momento non sono emersi riferimenti all'ex ministro". Le indagini
sulle attività dei due agenti di Polizia, secondo indiscrezioni, potrebbero
incrociarsi con la vicenda della latitanza di
Amedeo Matacena che vede coinvolto l'ex ministro Claudio Scajola.
Anche in quel caso è infatti emersa l'ipotesi dell'esistenza di una talpa che
avrebbe fornito informazioni riservate al politico di Imperia.
Ma il procuratore generale Giovanni Colangelo chiarisce: "Allo stato dell'inchiesta non sono emersi riferimenti all'ex ministro dell'Interno e all'ex parlamentare".
Le indagini sugli agenti coinvolti - Il poliziotto in servizio presso l'ufficio tecnico logistico gestionali della presidenza del Consiglio, il 56enne napoletano Franco Caputo, avrebbe fornito agli indagati, ritenuti affiliati al clan dei Casalesi, informazioni su attività di intercettazione nei loro confronti e diffuso notizie segrete a politici, imprenditori e alte cariche di apparati pubblici.
L'altro agente, Cosimo Campagna, 57enne originario di San Pancrazio Salentino (Brindisi), in servizio presso l'ispettorato generale della Camera dei Deputati, si sarebbe invece introdotto illecitamente nella banca dati per verificare i precedenti penali di una persona e acquisire informazioni su eventuali procedimenti penali e indagini nei suoi confronti.
I provvedimenti, emessi dal gip di Napoli, riguardano 18 persone, alcune delle quali ritenute dagli inquirenti vicine alle famiglie Schiavone, Iovine e Russo del clan dei Casalesi.
I reati contestati sono associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, detenzione di armi, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti. I due agenti della polizia sono invece accusati di favoreggiamento e rivelazione di segreto.
A casa di un agente arrestato trovati 60mila euro in contanti - Gli agenti della Squadra mobile di Caserta hanno trovato 60mila euro in contanti a casa di Franco Caputo. Sequestrati anche documenti ritenuti utili alle indagini e computer.
Ma il procuratore generale Giovanni Colangelo chiarisce: "Allo stato dell'inchiesta non sono emersi riferimenti all'ex ministro dell'Interno e all'ex parlamentare".
Le indagini sugli agenti coinvolti - Il poliziotto in servizio presso l'ufficio tecnico logistico gestionali della presidenza del Consiglio, il 56enne napoletano Franco Caputo, avrebbe fornito agli indagati, ritenuti affiliati al clan dei Casalesi, informazioni su attività di intercettazione nei loro confronti e diffuso notizie segrete a politici, imprenditori e alte cariche di apparati pubblici.
L'altro agente, Cosimo Campagna, 57enne originario di San Pancrazio Salentino (Brindisi), in servizio presso l'ispettorato generale della Camera dei Deputati, si sarebbe invece introdotto illecitamente nella banca dati per verificare i precedenti penali di una persona e acquisire informazioni su eventuali procedimenti penali e indagini nei suoi confronti.
I provvedimenti, emessi dal gip di Napoli, riguardano 18 persone, alcune delle quali ritenute dagli inquirenti vicine alle famiglie Schiavone, Iovine e Russo del clan dei Casalesi.
I reati contestati sono associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, detenzione di armi, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti. I due agenti della polizia sono invece accusati di favoreggiamento e rivelazione di segreto.
A casa di un agente arrestato trovati 60mila euro in contanti - Gli agenti della Squadra mobile di Caserta hanno trovato 60mila euro in contanti a casa di Franco Caputo. Sequestrati anche documenti ritenuti utili alle indagini e computer.
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