Evviva gli alberi!
Senza alcuna ombra di
dubbio, è facile asserire che l’albero e l'uomo siano due grandi meraviglie del
Creato. Dove c’è l'albero, ivi c’è l'insieme delle gioie, dei profumi, di tante
beatitudini, come: fiori, frutti, ombre, colori! L' albero, dunque, quale
essere vivente, va dall' uomo rispettato, stimato, amato. Ogni anno, pertanto,
col ritorno della primavera prima, dell'autunno dopo, vien celebrata, nel
nostro Paese, nelle scuole di ogni ordine e grado, d’intesa con le
amministrazioni comunali, la tradizionale tanto attesa " Festa degli
alberi ", in onore di questi giganti amici dell'uomo, con la messa a
dimora di piccoli alberi, destinati, un giorno, divenire i difensori dell'uomo.
Quanti benefici arrecano all' intera umanità appunto queste creature! Sui
pendii montuosi, ove l'albero si torce, battuto dai venti, ferito dai folgori, l'albero
ghermisce la terra, con le sue radici e l'aiuta dalle frane perniciose, rompe
col suo tronco tenace, il peso delle nevi evitando valanghe; fiacca inoltre protegge
dalle improvvise piogge. Esso segue ancora le strade, si sporge dai muri degli
orti, stormisce lungo gli argini ed i canali, si lascia abbattere per essere
spartito in ceppi e fascine, in tavole bianche, che il falegname incide,
inchioda per le vita e per la morte. I giapponesi, esprimendo il loro culto per
gli alberi, erano soliti dire: " Se abbatti un albero, piantene poi
due". Ed il Corano aggiungeva: " Se un uomo pianta gli alberi
fruttiferi, ad ogni frutto prodotto Dio lo compenserà con tante benevolenze
". E tu, boscaiolo, non spezzare i vincoli d' amicizia sussistenti tra l'albero
e l’terra; non abbattere il cordiale rapporto uomo — albero, rapporto che da
sempre dona bellezza, benessere all' umanità.
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