GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI E FESTA DEGLI ALBERI, INTERVIENE IL " GRAN MAESTRO" BUONOMO.

          

 
                            
OGNI ANNO IL 21 NOVEMBRE, IN TUTTA ITALIA, SI FESTEGGIA LA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI,...
un’occasione per ricordarci della loro straordinaria importanza per la vita dell’uomo e per la qualità dell’ambiente. Nella stessa giornata si svolge la Festa dell’Albero, iniziativa promossa da Legambiente che prevede la piantagione di alberi in tutta Italia. La campagna sarà dedicata al contributo degli alberi nella lotta alla crisi climatica e all’insostituibile ruolo che svolgono per la tutela dell’intero ecosistema e della biodiversità. Per l’occasione tutti gli istituti scolastici vedranno impegnati tutti gli ordini di scuola, dai piccolissimi della scuola dell’infanzia alle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, con l’intento di offrire spunti di riflessione sull’importanza del patrimonio arboreo e sul contributo indispensabile che gli alberi danno al mantenimento della salute dei nostri ecosistemi naturali e urbani e al benessere per l'intera comunità. In questo contesto si inserisce il discorso del Gran Maestro G. Buonomo con uno slogan esclamativo:  

Evviva gli alberi!

Senza alcuna ombra di dubbio, è facile asserire che l’albero e l'uomo siano due grandi meraviglie del Creato. Dove c’è l'albero, ivi c’è l'insieme delle gioie, dei profumi, di tante beatitudini, come: fiori, frutti, ombre, colori! L' albero, dunque, quale essere vivente, va dall' uomo rispettato, stimato, amato. Ogni anno, pertanto, col ritorno della primavera prima, dell'autunno dopo, vien celebrata, nel nostro Paese, nelle scuole di ogni ordine e grado, d’intesa con le amministrazioni comunali, la tradizionale tanto attesa " Festa degli alberi ", in onore di questi giganti amici dell'uomo, con la messa a dimora di piccoli alberi, destinati, un giorno, divenire i difensori dell'uomo. Quanti benefici arrecano all' intera umanità appunto queste creature! Sui pendii montuosi, ove l'albero si torce, battuto dai venti, ferito dai folgori, l'albero ghermisce la terra, con le sue radici e l'aiuta dalle frane perniciose, rompe col suo tronco tenace, il peso delle nevi evitando valanghe; fiacca inoltre protegge dalle improvvise piogge. Esso segue ancora le strade, si sporge dai muri degli orti, stormisce lungo gli argini ed i canali, si lascia abbattere per essere spartito in ceppi e fascine, in tavole bianche, che il falegname incide, inchioda per le vita e per la morte. I giapponesi, esprimendo il loro culto per gli alberi, erano soliti dire: " Se abbatti un albero, piantene poi due". Ed il Corano aggiungeva: " Se un uomo pianta gli alberi fruttiferi, ad ogni frutto prodotto Dio lo compenserà con tante benevolenze ". E tu, boscaiolo, non spezzare i vincoli d' amicizia sussistenti tra l'albero e l’terra; non abbattere il cordiale rapporto uomo — albero, rapporto che da sempre dona bellezza, benessere all' umanità.

Geppino Buonomo

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