Fiat taglia 500 milioni d'investimenti in UE. A rischio Punto e Bravo?

La Fiat annuncia che, a causa del crollo della domanda, taglierà ben 500 milioni di investimenti in Europa. A rischio il lancio della nuova Grande Punto e della nuova Bravo?

Fiat taglierà 500 milioni di euro di investimenti in Europa, previsti per il 2012, e questo, si spiega, a causa del crollo della domanda.
A maggio il Lingotto ha avuto un calo del 12,1% mentre da gennaio a maggio la diminuzione è del 16,6% con una quota scesa dal 7,4 al 6,7 per cento.
"La riduzione della spesa in conto capitale è di circa mezzo miliardo di euro rispetto a quanto abbiamo programmato lo scorso anno per il 2012 in Europa" spiega infatti l'a.d. del Lingotto Sergio Marchionne, nel corso di una intervista a Bloomberg TV a margine dell'assemblea annuale dell'Acea a Madrid, ripresa da Automotive News.  
A causa di questi tagli, quindi, è possibile che la Fiat riconsideri anche il lancio di modelli come la nuova Grande punto, che attualmente viene prodotta a Melfi, e la nuova Bravo, realizzata invece a Cassino.  
Marchionne non si sbilancia per quanto riguarda la ripresa dell'economia europea, sottolineando che questa dipende da diversi fattori, tra loro collegati, come "la Grecia, l'andamento dell'euro - e non da ultimo - come l'Europa sosterrà la crescita".  
"Senza un quadro comune europeo, l'Italia e la Spagna non resisteranno alle pressioni dei mercati" aggiunge poi Sergio Marchionne, precisando: "sono assolutamente sicuro che entrambi i Paesi eventualmente ce la faranno, ma il grandissimo calvario che stiamo attraversando lo supereremo solo con l'impegno di tutti i Paesi europei".  
Il gruppo Fiat ha perso ancora quote di mercato: a maggio il Lingotto ha consegnato ai clienti (comprese Chrysler e Jeep) 82,500 vetture , con un calo del 12,1% e una quota del 7,2% (dal 7,5% del 2011); da gennaio a maggio la diminuzione è del 16,6% con una quota scesa dal 7,4 al 6,7 per cento .

1 commento:

Anonimo ha detto...

fiat negli anni scorsi dopo un periodo di declino dovuto quasi alla stessa causa di adesso,si era ripresa grazie alla produzione e alla vendita di vetture medio piccole vendute anche in offerta.
ora il signor melchiorre, siccome non gli interessa la piccola Italia punta all'america ma allo stesso tempo pretende di vendere componenti da bagno tipo vasche prodotti appunto in america qua in italia.
strategia sbagliata e per non ammettere l'errore, con la scusa della crisi, che c'è ma le altre case ne risentono meno, taglia e porta tutto fuori mandando in rovina intere famiglie.
fortunatamente qualche casa tetesca di cermania sta cominciando ad investire qua
e lo stato negli anni passati ha pagato caro e amaro per lasciare tutto qua.
grazie melchiorre (lo so che non si chiama così)
CNEF