LA BANDA DEI BOSSOTTI PADANA


 

LA BANDA AGIVA NELLA “LEGA NORD"



Non solo la posizione di Umberto Bossi, dei suoi familiari e di Rosi Mauro. Al centro degli accertamenti della Procura di Milano, titolare del fascicolo sulle distrazioni dei fondi della Lega Nord che sarebbero stati utilizzati anche per le spese personali di alcuni esponenti del Carroccio, ci sarebbero anche gli atti dell'inchiesta che 'tirano in ballo' Roberto Calderoli, nominato nei giorni scorsi uno dei tre triumviri che devono reggere il partito dopo le dimissioni del leader, travolto dallo scandalo dei rimborsi elettorali 'volati' in parte anche verso la Tanzania e Cipro.
Ieri, intanto, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano si sono recati nella sede genovese di Banca Aletti e di altri 7 istituti di credito per acquisire tutti i documenti sui conti riconducibili all'ex tesoriere Francesco Belsito, indagato per appropriazione indebita e truffa, ma anche, pare, a Umberto Bossi e piu' in generale al Carroccio, per andare a ricostruire tutte le movimentazioni di denaro, 'a caccia' di altri esborsi senza giustificazioni. Oltre al tentativo di trovare riscontri su elementi gia' emersi dall' inchiesta, come un carnet di assegni rilasciato proprio da Banca Aletti e che reca la scritta ''Umberto Bossi''. Nel frattempo, si e' anche saputo che con l'ordine di esibizione, consegnato ieri dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini nelle mani del nuovo tesoriere Stefano Stefani e alla presenza di Roberto Maroni, i magistrati hanno chiesto ''tutta la documentazione riguardante le proprieta' immobiliari e mobiliari della Lega o comunque intestate a rappresentanti o fiduciari del movimento politico''.

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