“Caso Lubrano-Felicità”: i consiglieri provinciali tacciono da molti mesi sulla gravissima vicenda che investe Giorgio Magliocca nello scenario di Pignataro Maggiore, famigerato paese conosciuto quale “Svizzera della camorra” – stanno seguendo il pessimo esempio di certi giornalisti
CASERTA – I cittadini della provincia di Caserta si stanno chiedendo che fine abbiano fatto i consiglieri provinciali, che da molti mesi se ne stanno in assoluto, preoccupante e complice silenzio sulla gravissima vicenda che ha investito il presidente Giorgio Magliocca nello scenario politico-amministrativo di Pignataro Maggiore, dove riveste la carica di traballante sindaco. Come è noto, Giorgio Magliocca risulta aver incredibilmente firmato da sindaco un accordo di partenariato per manifestazioni anti-camorra con il “Gruppo sociale La Felicità”, associazione culturale i cui componenti sono tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato. Travolto dall’inchiesta giornalistica che ha inchiodato alle sue responsabilità il sedicente grande combattente dell’anti-camorra, Giorgio Magliocca è stato costretto ad annunciare che non si ricandiderà alla carica di sindaco alle elezioni amministrative pignataresi del 2021. Sempre a Pignataro Maggiore, “Apeiron”, la cooperativa a cui sono stati affidati beni confiscati alla camorra, ha firmato con la stessa lubranesca associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” un protocollo d’intesa in materia di immigrazione.
Una situazione gravissima, tanto più che Giorgio Magliocca – nella sua qualità di presidente della Provincia – fa parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza unitamente al prefetto, al questore e ai comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Che cosa aspettano i consiglieri provinciali a prendere posizione sul tremendo “caso Lubrano-Felicità” che vede protagonista Giorgio Magliocca? Evidentemente finora i consiglieri provinciali hanno voluto seguire il pessimo esempio di quei giornalisti che non hanno ritenuto opportuno, anzi doveroso, informare i loro lettori su quanto avviene a Pignataro Maggiore, famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera della camorra”. Evidentemente sono troppo impegnati tutti (consiglieri provinciali e certi giornalisti) a lodare le “sagre del nulla” che si avvalgono del patrocinio dell’Amministrazione provinciale di Caserta e della benedizione del suo presidente. Poi si lamentano se la Provincia di Caserta viene collocata nei bassifondi di tutte le classifiche relative alla “qualità della vita”.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
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