INVECCHIAMENTO E DEMENZA –INTERVIENE LA DOTT.SSA FARINA.

 


Utilizzare un linguaggio funzionale e creare un ambiente positivo nella malattia di Alzheimer.
 Pubblichiamo un importante articolo della dott.ssa Orsola Farina sull'invecchiamento e demenza. 
 La psicologa e psicoterapeuta afferma che la demenza è una malattia del cervello che comporta la compromissione delle facoltà mentali quali memoria, ragionamento, linguaggio. E’ definita una sindrome perché è costituita da un insieme di sintomi. Possiamo suddividere le demenze in due categorie:
 
  • demenze primarie su base degenerativa come ad esempio la malattia di Alzheimer;
  • demenze secondarie che sono legate a varie condizioni e a patologie neurologiche ad esempio il Parkinson ove, il quadro dementigeno, si sviluppa secondariamente.
Nella malattia di Alzheimer abbiamo l ‘alterazione delle seguenti funzioni cognitive:
 
  • Memoria;
  • Linguaggio;
  • Attenzione;
  • Astrazione;
  • Prassia;
  • Agnosia;
  • Disturbi comportamentali.
Quali sono le fasi della malattia di Alzheimer?
 
  • Grado lieve: lievi deficit di problem solving, episodi di disorientamento, anomie, ansia per la consapevolezza del deficit.
  • Grado moderato: comunicazione poco efficace, scarsa igiene personale, incontinenza urinaria, disturbi comportamentali.
  • Grado grave: linguaggio ridotto, difficoltà a deambulare, dipendenza totale dai familiari.
  • Fase terminale: catatonia e complicazioni internistiche.
Come costruire una comunicazione efficace con l’anziano affetto dalla malattia di Alzheimer?
 
Nella malattia di Alzheimer l’anziano perde in modo progressivo la capacità di comprendere sia la lingua parlata che scritta e vi è una difficoltà nel trovare le parole giuste da utilizzare. Chi assiste l’anziano deve:
 
  • Ascoltare con attenzione;
  • Utilizzare un ritmo lento nella conversazione;
  • Utilizzare frasi elementari;
  • Cercare il contatto con la persona mentre si parla;
  • Utilizzare sia il linguaggio verbale che il non verbale;
  • Evitare di etichettare;
  • Evitare di infantilizzare.
Come adattare l’ambiente quando vi è un anziano con la malattia di Alzheimer?
 
L’ambiente deve aiutare la persona a compensare sia i deficit cognitivi  e funzionali  sia i disturbi comportamentali. Bisogna:
 
  • Disporre i mobili in modo funzionale ai deficit dell’anziano;
  • L’ambiente deve consentire all’anziano l’orientamento sia notturno che diurno;
  • Disporre di un’illuminazione notturna;
  • Chiudere a chiave detersivi e medicinali;
  • Lasciare in vista e nello stesso posto, gli oggetti di uso comune come ad esempio lo spazzolino da denti;
  • L’illuminazione deve essere omogenea e dove è possibile, bisogna favorire l’illuminazione della luce naturale;
  • Evitare la presenza di oggetti che possono intralciare il cammino;
  • Per facilitare l’orientamento è funzionale utilizzare colori in contrasto tra loro.
E’ molto importante imparare a guardare il punto di vista dell’anziano con la malattia di Alzheimer, rispettare i suoi tempi e i suoi bisogni.
 
      “La demenza non può riconoscere sé stessa, nello stesso modo con cui la cecità non può vedersi”….. Lucio Apuleio
 
  Dott.ssa Orsola Farina
 Psicologa – Psicoterapeuta
 Ricercatrice e Affiliata Ufficiale del Centro di Terapia Strategica di Arezzo
 CTU
 Coordinatrice presso Struttura per anziani "Villa Bencivenga"

Nessun commento: