LIMATOLA. Dopo l’ intervento della Guardia di Finanza in Curia è probabile che il prete businessman Giuseppe Giuliano venga sospeso dalle sue funzioni.



 E quando si muove la magistratura?


La Diocesi di Caserta sta seriamente pensando ad emanare un decreto di sospensione dalle sue funzioni per don Giuseppe Giuliano, il parroco della Chiesa di San Biagio, definito un “businessman” dopo che è andata in onda la trasmissione televisiva “Le Iene” che ha fatto scoprire diversi “altarini”.

La notizia circola con insistenza da un paio di giorni nei corridoi della curia casertana. Attualmente chi amministra la Diocesi di Terra di Lavoro a cui la parrocchia di limatola fa capo è monsignor Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, il quale avrebbe più volte invitato businessman Giuseppe Giuliano, negli ultimi mesi, a lasciare la parrocchia di San Biagio, ed ora si sia apprestato ad emanare un decreto di sospensione per il sacerdote. Si conosce anche il nome del sostituto che si occuperà dell’amministrazione dei sacramenti. Si tratta di don Marco Fois, 32enne parroco della Chiesa di Santa Maria degli Angeli di San Nicola la Strada, in provincia di Caserta.

I guai per don businessman sono iniziati con “Le Iene” ma il culmine di questa pittoresca vicenda lo si è avuto lo scorso undici di aprile, allorquando la Guardia di Finanza aveva perquisito la casa canonica in cui vive don Giuseppe a Limatola e la villa, di cui pare sia proprietario, a Cimitile, sequestrando i documenti contabili e i conti del sacerdote. È chiaro a tutti che questo intervento sia scaturito proprio dalla messa in onda dei servizi su Italia Uno alla fine del 2013 ed all’inizio del 2014, in cui, attraverso testimonianze anonime raccolte con una telecamera nascosta, nei video dell’inviato Giulio Golia, era emerso che don businessman avrebbe affittato appartamenti e negozi in nero minacciando lo sfratto per gli inquilini morosi o arrivando, addirittura, a staccare la corrente per gli inadempienti. All’indomani del blitz della Guardia di Finanza la Curia casertana ha espresso la propria preoccupazione per quanto può ricadere sulla vita della Comunità Cristiana e in attesa che le indagini facciano il loro corso, ha espresso fiducia negli organi preposti alla giustizia accompagnando con attenzione e preghiera il confratello coinvolto in tale indagine.

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