
Doppia inchiesta sulla storia delle chiavi in omaggio per accedere alla Reggia di Caserta. Dopo il ritrovamento di un mazzetto di chiavi in casa di Nicola Cosentino (era lo scorso tre aprile) - per entrare fuori orario nei giardini del monumento vanvitelliano, magari per una seduta di footing -, la Procura potrebbe aprire una inchiesta.
Accertamenti doverosi per capire a che titolo e a chi (al di là di Cosentino)
sono state offerte chiavi per gli accessi laterali nella Reggia borbonica.
Possibile dunque un nuovo filone di inchiesta, per ricostruire tutti i passaggi
di mano, le responsabilità amministrative e i possibili fruitori delle chiavi.
Inchiesta condotta dai pm Antonello Ardituro, Francesco Curcio e Fabrizio
Vanorio (coordinati dall’aggiunto Giuseppe Borrelli), si parte dalla busta
trovata in casa Cosentino: era sulla scrivania dell’ufficio. Come mittente, «il
prefetto di Caserta», come destinatario, «Illustrissimo onorevole dottor Nicola
Cosentino, sottosegretario di Stato Economia e Finanze». Tre chiavi, ciascuna
con un’etichetta: «Cancello lato Reggia», «Lucchetto cancello alloggio» e
«chiave cancello garage». C’era anche un biglietto intestato al prefetto Ezio
Monaco (estraneo all’indagine), che è stato a Caserta dal 2008 al 2012, con la
scritta «Affettuosamente, Ezio».
Dal penale al filone amministrativo. Si muove il ministero. Mentre il ministro
dei Beni culturali, Dario Franceschini, annuncia via twitter l’invio degli
ispettori, il sovrintendente del Polo museale,Fabrizio Vona, ordina l’immediata
sostituzione di tutte le serrature e i lucchetti finiti nel mirino delle nuove
polemiche sul monumento.
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