
Il povero plebeo del Impero Romano azzardò rispondere all’Imperatore Iulius Cesarae dicendo…….
AVE CESARAE
"""Caro Lino,
parente stretto, Sindaco di un bel paese del centro sud dell’Italia, ho letto
attentamente la tua risposta in merito alla mia lettera aperta su NOI E
L’AMMINISTRAZIONE , vorrei far riflettere e nel contesto far notare che l’ENTE
ha indetto un Bando Pubblico (Concorso Pubblico) per il Censimento e come tale
si deve inquadrare a termini di legge e non come una assunzione diretta da
parte dell’ENTE. Quindi si desume che ogni partecipante ad un Concorso una
volta che ha inoltrata la domanda di partecipazione ad un Bando sulla base di
una dichiarazione sostituiva e che se in seguito risulterà vincitore del
concorso il concorrente dovrà esibire all’ENTE banditore del concorso tutti i
titoli citati nell’atto notorio che è alla base della vincita stessa e tutto
ciò non si deve intendere come una prassi o una consuetudine ma è una direttiva
a cui ogni soggetto pubblico si deve attenersi ed adeguarsi. Se tutto ciò sopra
menzionato, nella risposta datomi, per te non è vero si deduce che ci sono dei
grossi abbagli nella interpretazione della legge vigente in materia. Secondo la
tua interpretazione data alla cosa chiunque poteva concorrere ad un concorso
pubblico senza titoli dovuti ma siccome nel bando si richiamavano il voto di
licenza media superiore, il voto di laurea, la disciplina delle materie in cui
era conseguita tale titolo di studio, la partecipazione al censimento
demografico 2001 ed infine la partecipazione al censimento dell’agricoltura
2010 con i relativi attestati di entrambi tutto ciò era dovuto ad essere
presentato in originale e non solo dichiarato negli atti notori ed inoltre
doveva essere richiesto ai singoli come atto dovuto. Si dice tutto ciò in
quanto su questo bando si è già sbagliato, come tu ben conosci, ed inoltre ti
faccio di nuovo presente che nella graduatoria finale regionale del censimento
dell’agricoltura 2011 non c’è nessun nominativo riconducibile ai vincitori del
bando comunale lasciando a te la dovuta deduzione sulla cosa. Poi riconosco di
essere stato un po’ esagerato nella parte conclusiva della mia lettera ma
ritieni la cosa solo e solamente come una mera battuta ."""
Ti saluto e ti abbraccio.
Ti saluto e ti abbraccio.
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