L'Italia è minacciata da "gravi rischi” di contagio e la pressione dei mercati sui debiti sovrani europei, aumentando la spesa per interessi, può complicare il varo delle riforme strutturali generando reazioni negative nell'opinione pubblica
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, suggerendo
indirettamente che la Bce dovrebbe assumere iniziative per raffreddare il costo
del finanziamento del debito."Si è ovviamente in una situazione difficile
quando un Paese che dimostra uno sforzo massiccio e concentrato nel
consolidamento dei conti pubblici e nelle riforme strutturali, uno sforzo che
è, ovviamente, politicamente e socialmente costoso, vede la sua posizione
minacciata da enormi possibilità di contagio", ha detto Monti spiegando
che il rischio di contagio deriva più dalla "debolezza complessiva del
sistema" europeo che dalla "debolezza specifica" dell'Italia."So
che c'è una tesi per la quale, senza la pressione degli investitori attraverso
più alti tassi di interesse, i governi non trovano la determinazione per fare
le riforme e il consolidamento strutturale. Beh, può anche essere il
contrario", ha avvertito Monti."Dobbiamo essere consapevoli della
sostenibilità della disciplina fiscale e del processo di riforma ... È ovvio
che ci sarà, prima o poi, una reazione contro la disciplina fiscale e
strutturale", ha aggiunto il Capo del governo.
BCE
DEVE TORNARE A COMPRARE TITOLI DI STATO?
L'Italia ha varato nel 2011 tre manovre correttive da quasi 76 miliardi per
garantire il pareggio di bilancio strutturale nel 2013, come promesso
all'Unione europea e ai mercati finanziari. Due terzi delle misure di
consolidamento si basano su aumenti di entrate, alimentando timori crescenti
sugli effetti recessivi che la correzione dei conti rischia di avere
sull'andamento dell'economia.Dopo gli sforzi fatti a livello nazionale negli
ultimi mesi, Monti sembra suggerire che la Bce debba tornare a comprare titoli
di Stato italiani per ridurre gli interessi sul debito e ridare fiato
all'economia.
"Credo che la Bce debba considerare tra le proprie responsabilità
l'integrità dell'euro e, egualmente, garantire la stabilità
finanziaria", ha detto il Capo del governo.
"Il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica
monetaria potrebbe essere messo in discussione se i differenziali [di
rendimento] tra i vari paesi fossero disconnessi, come lo sono diventati
di recente, dalla realtà delle scelte politiche prese nei diversi
paesi", ha aggiunto il capo del governo sconsigliando tuttavia di
inserire nel mandato della Bce, che oggi ha come principale obiettivo il
contenimento dell'inflazione, l'impegno a sostenere la crescita.
Monti invita l'Europa ad agire "presto" e sollecita Berlino a
"riflettere rapidamente" sulle conseguenze di una politica anticrisi
centrata unicamente sul rigore dei conti pubblici.
"La Germania dovrebbe riflettere rapidamente e profondamente su
questo. Il loro miglior prodotto di esportazione, che è la cultura della
stabilità, rischia di essere danneggiato a causa della mancanza di
prontezza nel mettere a punto strumenti contro il contagio".
Oltre a definire "firewall" efficaci per sostenere gli Stati in
difficoltà, Monti chiede di sostenere la crescita sviluppando il mercato
unico europeo (quindi più liberalizzazioni) e rilanciando gli
investimenti pubblici.
"Il ruolo degli investimenti pubblici è ancora sottovalutato
nella politica europea per la crescita. L'approccio non riconosce
sufficientemente la natura della spesa che è demonizzata se fatta dal
settore pubblico e non è invece sospetta se fatta dal settore privato",
ha detto Monti.
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